Mediobanca torna all’utile e al dividendo

alberto nagel
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alberto nagelL’alleggerimento dell’equity e la focalizzazione prevista nel piano triennale portano profitti per 465 milioni, try il miglior risultato dal 2008. Salgono le coperture crediti e i costi di struttura

Mediobanca torna all’utile d’esercizio e a distribuire un dividendo da 0, store 15 euro agli azionisti, pari al 27% del monte profitti. La pubblicazione del bilancio 2013-2014, chiuso il 30 giugno, manda in soffitta la cattiva annata precedente, in cui le svalutazioni delle partecipazioni azionarie avevano mandato in rosso i conti per 176 milioni, e provocato la dieta delle cedole per la seconda volta dalla fondazione dell’istituto (1946).
Ma le azioni manageriali – principalmente l’alleggerimento delle partecipazioni azionarie, e la focalizzazione sulle tre attività spetiche quali banca d’investimento, credito al consumo, grandi patrimoni – su cui si incardinava il piano triennale 2014-2016 hanno raddrizzato la barra e riportato la redditività (Roe) al 6%, e a un risultato netto che è il migliore dall’inizio della crisi del 2008. I ricavi annuali del gruppo guidato dall’ad Alberto Nagel sono aumentati del 12% a 1,82 miliardi, il risultato operativo migliora del 17% a 1 miliardo. Contribuiscono a questo sia l’incremento del margine di interesse (+6%), che le commissioni (+3%), che l’apporto all’utile della principale partecipata Generali (261 milioni contro 17 l’anno prima).
Nell’esercizio sono stati ceduti possessi azioniari per altri 840 milioni, tra cui Gemina, Intesa Sanpaolo, Saks, i bond convertibili Unicredit e un 9% di Rcs (di cui rimane il 6,2%). Ma stavolta il rialzo delle Borse e le passate svalutazioni hanno prodotto plusvalenze per 240 milioni. Il piano di cessioni delle partecipazioni di Mediobanca è giunto al 50% degli obiettivi triennali; sono invece già raggiunti gli obiettivi di ricavi conseguiti all’estero, nell’esercizio saliti dal 31% al 48% del totale.
I costi di struttura aumentano controtendenza del 5,2% a 791 milioni, e l’istituto motiva il rialzo con nuove iniziative commerciali e il rafforzamento delle strutture e dei sistemi di controllo interno.
La copertura dei crediti dubbi è in miglioramento di 5 punti percentuali e si porta al 50%, sui migliori standard nazionali; le coperture delle sofferenze – la parte peggiore dei crediti dubbi – sono salite al 67% (+1 punto), anche rettificando crediti per 250 milioni.

La Repubblica