Standard & Poor’s taglia le stime di crescita del’Eurozona e prevede che l’economia italiana restera’ al palo nel 2014, here contro il +0,5% previsto a giugno.
Al ribasso vengono riviste anche le stime di Francia (a +0,5% da +0,7%) e Olanda (a +0,8% da +1%), mentre restano invariate quelle di Germania (+1,8%), Spagna (+1,3%) e Belgio (+1,1%).
“I deludenti risultati del secondo trimestre hanno gettato dubbi sulla sostenibilita’ della ripresa nella zona dell’euro”, avverte S&P, secondo cui “le condizioni economiche” dell’area “restano fragili”. In particolare, affermano gli analisti dell’agenzia di rating, “sono tre i fattori alla base di questi segnali di debolezza: la crescita degli scambi mondiali e’ stata abbastanza modesta finora quest’anno; gli investimenti delle aziende hanno mostrato solo piccoli segnali di ripresa; le sofferenze dell’Italia sono diventate piu’ pronunciate”. In particolare, S&P continua a vedere il nostro Paese “bloccato nella recessione” e valuta che l’impatto del bonus da 80 euro voluto dal Governo Renzi sara’ solo dello 0,1% contro lo 0,3% inizialmente previsto. Sui cattivi risultati dell’economia italiana pesano “il rallentamento dell’export” e “i ritardi nelle riforme strutturali avviate che hanno raffreddato la fiducia di aziende e investitori”, oltre alla “debole domanda interna”.
Standard & Poor’s promuove pero’ le ultime decisioni della Bce. Le misure annunciate, si legge nel rapporto, “suggeriscono un approccio maggiormente proattivo che potrebbe alla fine tradursi in un programma completo di ‘quantitative easing’ e sostenere la crescita nel medio periodo”.
AGI