Cina e Singapore saranno i primi due paesi in cui si potranno pagare i gattini virtuali con la criptovaluta Ether
I gattini digitali creati da AxiomZen, che nei mesi scorsi sono diventati una delle sensazioni di Internet, sbarcano sui telefonini cellulari: sia Android che iOS. Per adesso però solo in Cina e Singapore, in corrispondenza del capodanno cinese (il 16 febbraio), e poi a seguire, ma non si sa quando, nel resto del mondo.
I CryptoKitties, dei quali abbiamo già parlato qui, sono un gioco in cui bisogna comprare, allevare, far crescere e accoppiare i gattini digitali creando variazioni sempre più rare e preziose delle razze esistenti. C’è una particolarità però che ha reso questo gioco ancora più in sintonia con i tempi. I gattini infatti vengono creati e fatti vivere all’iterno di una blockchain, la tecnologia alla base delle valute crittografiche come i BitCoin. E la struttura digitale serve anche per i pagamenti, in questo caso fatti con la criptovaluta Ether. Da novembre, quando il gioco è partito sul web, sono circa 250mila i giocatori e le transazioni hanno raggiunto l’equivalente di valore di 16 milioni di euro, una percentuale della quale viene assorbita dalla software house che ha creato il gioco.
Unica perplessità circa il lancio dell’app in Cina: Pechino ha deciso di chiudere gli exchange yuan-criptovalute e probabilmente nelle prossime settimane bloccherà gli accessi anche ai banchi di cambio provenienti dal resto del mondo sul suo territorio. Riusciranno i gattini virtuali a trovare uno spazietto sul miliardo e passa di telefonini cinesi?
La Stampa