di Cesare Lanza
Scommettiamo che, ancora oggi, pochi apprezzano e rispettano il valore del tempo? Nonostante secoli di interventi di filosofi, letterati, scienziati: il tempo è un patrimonio che ci è concesso in misura più o meno uguale (incidono i soliti fattori: la fortuna, la salute, la condizione sociale e culturale, la ricchezza o la povertà…). Comunque tutti abbiamo un patrimonio di tempo e solo a noi spetta decidere come impiegarlo. Studio, lavoro, divertimento, vacanze, amicizie, amori, genitori e figli, inseguimento del denaro, o del successo, o di altri traguardi e valori, anche futilità… Quanti modi per spendere il nostro tempo! A noi spettano le scelte e dalle scelte dipendono i risultati, il nostro destino. Mi soffermo su due riflessioni. La prima: è una sciocchezza dire «mi piacerebbe, ma non ho tempo». Sappiamo bene che se qualcosa ci attira (la situazione più diffusa è quella dell’amore), il tempo lo troviamo, eccome! Seconda: quanto è stupido e odioso perdere e far perdere tempo. Esempi di attualità? Lo stadio della Roma: se fosse stato proposto un progetto serio e razionale, senza speculazioni, in un quartiere senza rischi di esondazione, lo stadio sarebbe già pronto. Senza la tempesta di polemiche e parole superflue. E l’elenco sarebbe lungo: il tempo che perdiamo nel traffico, le attese che ci infliggono i burocrati? Un mio cinico amico sostiene che il modo migliore per perdere tempo e rinviare le decisioni è quello democratico: organizzare riunioni e dare la parola a tutti. Alla larga!
di Cesare Lanza, La Verità