Dal gruppo pubblicitario esce il ceo di Havas Creative che genera il 65% dei ricavi totali. Ora diventa più probabile un avvicinamento con Vivendi
di Andrea Secchi, ItaliaOggi
Havas è sempre più targata Bolloré. Ieri il gruppo pubblicitario francese ha annunciato che uno dei suoi top manager, Andrew Benett, global ceo di Havas Creative Group e Havas Worldwide lascerà i suoi incarichi che saranno assunti da subito da Yannick Bolloré, il presidente e amministratore delegato del gruppo.
Si tratta di un cambiamento importante, dal momento che il Creative Group genera il 65% dei ricavi dell’intero gruppo e raggruppa network di agenzie (il settore pubblicitario è organizzato generalmente in questo modo) in tutto il mondo compresa la statunitense Arnold.
La mossa può essere vista in diverso modo, ma in primo luogo viene da pensare che la famiglia Bolloré si stia preparando per realizzare quanto fatto balenare in passato, ovvero una qualche forma di unione fra Havas, controllata al 60% dal padre di Yannick, Vincent Bolloré, e Vivendi, di cui quest’ultimo detiene il 20,4%. A maggio dello scorso anno Bolloré padre volle suo figlio nel board di Vivendi e già allora spiegò che essendo lui il suo erede nei media era probabile che qualcosa sarebbe successa fra i due gruppi. A novembre, poi, Arnaud de Puyfontaine, ceo di Vivendi, aveva ammesso che un’unione avrebbe avuto senso, precisando però che non c’erano progetti in tal senso.
Bolloré, in ogni caso, ha sempre lavorato per ottenere almeno sinergie fra le aziende in cui è azionista ed è probabile che fra non molto si avrà una mossa concreta in questa direzione.
Non senza però la resistenza di altri azionisti di Vivendi, perché l’unione fra il gruppo media e quello pubblicitario potrebbe essere nell’interesse dei Bolloré ma non in quello degli altri soci. Intanto, per esempio, già Havas e Universal Music (Vivendi) hanno una partnership per la raccolta e l’elaborazione dei dati degli utenti.
Vivendi o meno, comunque, in questo momento i grandi gruppi pubblicitari stanno semplificando la propria struttura, come accade in Publicis, altra agenzia francese. Da una parte il chairman e ceo di Publicis Groupe, Maurice Lévy, lascerà questa carica per diventare presidente del consiglio di sorveglianza il 1° giugno, passando la guida operativa ad Arthur Sadoun. Dall’altra il gruppo ha deciso di fondere vari network nei paesi più piccoli e di unire in Publicis Communications le agenzie creative e pr.
Tornando ad Havas, qualche settimana fa c’era stata un’altra uscita anche se di minor peso, quella di Pedro Avery, a capo di Sports and Entertainment, una divisione che è confluita in Havas Group.
Benett, dal canto suo, era in Havas da 13 anni, entrato quando ancora si chiamava Euro Rscg nel 2004 come global chief strategy officer e poi cresciuto fino ad assumere le cariche attuali nel 2013 e 2014. «È un momento molto emozionante per Havas», ha dichiarato in una nota Bolloré jr. «Siamo sulla buona strada per realizzare il nostro obiettivo di essere il gruppo di comunicazione più integrato e innovativo del nostro settore. Vorrei ringraziare Andrew per il lavoro fantastico che ha fatto nell’attuare la nostra strategia “Together” (insieme, ndr) e nel portare la nostra organizzazione a ciò che è oggi, così come l’impatto che ha avuto su tutta Havas nel corso degli ultimi 13 anni. Gli auguro tutto il meglio nelle sue attività future». Benett ha, invece, ringraziato il gruppo, spiegando che «dopo aver implementato una squadra di forte leadership e una nuova struttura organizzativa regionale, Havas è pronta per un nuovo capitolo»