I risultati 2015 della casa editrice guidata da Grandi. La Cucina Italiana vale 4,3 milioni. Fatturato a quota 141,7 mln, il 78% dalla pubblicità
Condé Nast Italia chiude un bilancio 2015 piuttosto buono, con un margine operativo lordo in crescita a quota 12 milioni di euro (+33% sul 2014) e pari all’8% del fatturato (141,7 mln); un risultato operativo a 10,3 milioni (+35% sul 2014); e utili per 2,3 mln, in calo rispetto ai 4 mln del 2014 solo a causa degli oneri straordinari per 6,3 milioni legati alle incentivazioni all’esodo di giornalisti e impiegati.
E in effetti il management della casa editrice guidata da Giampaolo Grandi, in questi anni, ha battuto molto sul contenimento dei costi e le riduzioni del personale: nel 2015 sono usciti 31 giornalisti (al 31 dicembre erano complessivamente 139) e 26 impiegati (ora a quota 233), e dal gennaio 2016 sono iniziati contratti di solidarietà di durata biennale con tagli del 10% dei compensi.
Nonostante il miglioramento della marginalità, l’azienda fa comunque sapere che «continuerà a difendere la sua redditività con interventi strutturali e azioni di contenimento dei costi».
Tuttavia le fonti principali di ricavi della casa editrice (78% pubblicità, 11% eventi e comunicazione e altri ricavi, 11% vendita copie) non destano molte preoccupazioni: la raccolta pubblicitaria, pari complessivamente a 111 milioni di euro nel 2015, è stabile (-0,4%) a parità di perimetro; i ricavi da consulenze in comunicazione e organizzazione eventi esplodono con un +44% a quota 14,6 milioni di euro, e ormai pesano quasi come i ricavi da vendita copie (15,9 mln), in calo invece del 18,7% a perimetro omogeneo.
E non si può neppure dire che gli azionisti in questi anni siano rimasti a bocca asciutta: nel 2014 sono stati distribuiti 7,1 milioni di euro di dividendi, e nel 2015 un milione di euro.
Condé Nast Italia pubblica un settimanale (Vanity Fair), cinque mensili, altri sei periodici e sei siti internet.
E dal digitale ha incassato 16,5 mln di euro di pubblicità (+19,6% sul 2014), rispetto ai 94,5 mln raccolti invece sulla stampa (-6%). Nel corso del 2015 ha infine perfezionato l’acquisto del 20% marginale de La Cucina italiana srl, spendendo 1,7 milioni, e di cui ora controlla il 100% (iscritto a bilancio per 8.974.000 euro). L’operazione culinaria, finora, non ha però dato molte soddisfazioni in Condé Nast: perfezionata nell’autunno del 2013, con l’acquisto dell’80%, La Cucina Italiana srl ha chiuso l’esercizio 2014 con perdite per 745 mila euro, e quello 2015 in rosso per 445 mila euro. Sul fronte ricavi, il brand La Cucina Italiana nel 2015 vale 4,3 milioni di euro, di cui due milioni dalla vendita copie (stabile sul 2014), 1,5 mln di raccolta pubblicitaria (+40%), 538 mila euro dai corsi (+11,4%) e 245 mila euro dagli eventi (+24%).
Italia Oggi