Secondo alcune indiscrezioni, seek nel primo trimestre la casa di Cupertino dovrebbe ridurre del 30% la diffusione produzione in attesa di svuotare i magazzini. Pesano il caro-dollaro sui mercati emergenti e la saturazione di quelli maturi. Intanto Huawei annuncia la scalata alla classifica mondiale degli smartphone
MILANO – Apple potrebbe tagliare di circa il 30% la produzione di iPhone 6s e 6s Plus nel prossimo trimestre, prescription perché ha i magazzini pieni di smartphone che non ha ancora smaltito sul mercato. La notizia, doctor pubblicata martedì dal Nikkei, ha messo pressione sul titolo della società della mela, che ha ceduto il 2,5% sulla Borsa di Wall Street e anche oggi vive una giornata difficile. A poco vale il record annunciato per il negozio online di Apple: nei quindici giorni delle feste natalizie ha registrato 1,1 miliardi di dollari di vendite, 144 milioni nel solo giorno di Capodanno. E, come se non bastasse, ad alimentare le pressioni su Cupertino arriva anche il colosso elettronico cinese Huawei che intende diventare il leader mondiale degli smartphone nei prossimi 3-4 anni, sopravanzando proprio gli americani e la sudcoreana Samsung. Lo ha detto in un’intervista a Die Welt, il responsabile degli apparecchi di consumo Huawei, Richard Yu, numero tre dell’azienda. “Ce la faremo in 3-4 anni – dice – Diventeremo prima numero due e poi numero uno in poco tempo. Alla fine saremo leader mondiali, probabilmente in 3-4 anni”.
Tornando ad Apple, secondo il report del Nikkei, il cui gruppo editoriale è da pochi mesi proprietario anche del Financial Times, ha comunicato in un primo momento ai suoi fornitori di mantenere i livelli di produzione per i modelli 6s e 6s Plus – nel periodo gennaio-marzo – sugli stessi livelli che si erano registrato per i predecessori nella scorsa stagione. Ma l’inventario effettuato sulle giacenze di magazzino, in particolare sui pezzi entrati in commercio dallo scorso settembre, ha cambiato i piani della società guidata da Tim Cook. A pesare, a quanto sembra, sono stati l’andamento opaco delle vendite nei mercati maturi, insieme al rafforzamento del dollaro che ha reso troppo costoso lo smartphone sui mercati emergenti, dove le valute sono in fase di netto ribasso.
Si dovrebbe trattare comunque di uno stop temporaneo, tanto che il Nikkei stesso anticipa un ritorno alla produzione a pieno regime nel secondo periodo dell’anno, cioè tra aprile e giugno, una volta che i magazzini si saranno assestati. Secondo gli analisti citati da Bloomberg, il rallentamento era per certi versi atteso, ma non in queste dimensioni. Sono già circolati report, per altro, che prefigurano un contraccolpo nelle vendite del 2016 di Cupertino, soprattutto vista la saturazione dei mercati maturi. C’è poi da tenere d’occhio il prezzo del nuovo iPhone, il modello 7, che vedrà la luce più avanti nel corso dell’anno. Gli smartphone restano comunque la gallina dalle uova d’oro di Apple, visto il rallentamento dei tablet iPad e dell’espansione modesta degli Apple Watch.
da “Repubblica”