(di Katherine Puce) Nonostante sia parte integrante della nostra quotidianità digitale, l’eCommerce B2C è ancora poco esplorato a fondo. Il cosiddetto Business-to-Consumer rappresenta un modo diverso di approccio al prodotto nel più ampio modello di business eCommerce digitale. Si tratta di aziende che vendono i propri prodotti o servizi direttamente ai consumatori finali, dunque non utilizzando nessun tipo di intermediario. Dalla moda all’elettronica, ogni giorno i consumatori utilizzano questo modello di vendita nella quotidianità. Nonostante questo, il B2C non è poi così recente.
Un modello che nasce ben prima di Internet
Piuttosto, deve le sue origini alla nascita della prima forma di televendita interattiva che l’inventore inglese Michael Aldrich rese possibile solo nel 1979. Da quel momento si aprì il varco a un nuovo tipo di vendita, che fu regolata solo agli inizi degli anni ’90, ovvero dopo l’esplosione e la diffusione di Internet. Questo perché si rendeva sempre più necessario garantire ai consumatori la sicurezza e la privacy dei propri pagamenti e acquisti.
L’esplosione del mercato online
Ad oggi, secondo i dati pubblicati dall’Osservatorio eCommerce B2C, realizzato in collaborazione con Netcomm – il Consorzio del Commercio Digitale Italiano – e il Politecnico di Milano, emerge che in Italia i consumatori online, solo nel 2024, hanno speso 58,8 miliardi di euro. Inoltre, anche a livello europeo si registra la grande tendenza: il B2C ha raggiunto i 887 miliardi di euro di fatturato. Questi dati possono far riflettere, soprattutto perché possono rappresentare il risultato delle nuove tendenze del Social Commerce: come Instagram, TikTok e Pinterest stanno trasformando l’esperienza B2C.
Quando il social diventa marketplace: il caso TikTok Shop
In particolare, all’interno di TikTok, TikTok Shop è stato lanciato nel 2021 in Indonesia e nel Regno Unito, per poi arrivare in altri Paesi del Sud-est asiatico e negli Stati Uniti nel 2023. In Italia è approdato nel 2024, diventando rapidamente uno strumento usato da brand e creator per vendere direttamente all’interno della piattaforma. TikTok non è più solo un social dove si guarda un video per svagarsi: è diventato invece un’occasione per spendere di fronte a una vetrina commerciale sempre attiva, dove ogni contenuto può trasformarsi in un acquisto. Scrolli per divertimento e finisci per comprare. Non solo si supera il confine tra intrattenimento e shopping, ma è il simbolo di un B2C più emozionale e immediato, dove contenuto e carrello coincidono.
Nonostante il boom degli acquisti online e la nascita di queste nuove piattaforme, anche il B2C incontra le proprie difficoltà. In particolare, negli Stati Uniti, TikTok ha recentemente avviato una ristrutturazione della sua divisione eCommerce, con licenziamenti e cambi di leadership, a dimostrazione che il successo in ambito B2C richiede non solo innovazione, ma anche una solida strategia di mercato e attenzione reale verso quelle che sono le richieste ed esigenze anche dei piccoli settori locali.
Verso un B2C consapevole
Dunque, l’eCommerce B2C si conferma una delle forze trainanti per chi intende seguire la direzione dell’innovazione tecnologica orientata a offrire comodità al consumatore e a promuovere il benessere. Tuttavia, nonostante il boom, la strada normativa è ancora da definire, affinché il benessere non riguardi solo il consumatore finale, ma anche coloro che gestiscono questi processi, dagli esperimenti di televendita agli attuali marketplace integrati nei social. Solo in questo modo si potrà evitare il rischio di tradimenti della fiducia tra un consumatore sempre più esigente e un venditore sempre più consapevole.