
L’attacco di Israele all’Iran ha causato la perdita di 185 miliardi di euro in Europa. Questo cambiamento è stato registrato in termini di capitalizzazione, con i principali indici borsistici del Viecchio Continente che sono scesi da 19.891 a 19.706 miliardi di euro.
Piazza Affari ha chiuso in calo, con l’indice Ftse Mib che ha perso l’1,28%, attestandosi a 39.438 punti. Anche le altre borse europee hanno mostrato chiusure deboli: Parigi ha ceduto l’1,04% a 7.684 punti, Londra lo 0,39% a 8.850 punti, Francoforte l’1,07% a 23.516 punti e Madrid l’1,23% a 13.916 punti.
Negli Stati Uniti, Wall Street ha aperto in ribasso e ha proseguito in territorio negativo, influenzata dall’attacco di Israele all’Iran, mentre il prezzo del petrolio ha subito un’impennata, guadagnando oltre l’8%.
Il Dow Jones ha perso l’1,45%, scendendo a 42.339,47 punti, mentre il Nasdaq ha ceduto l’1,15% a 19.436,44 punti e lo S&P 500 ha lasciato sul terreno lo 0,99% a 5.985,74 punti.
Il calo moderato degli indici indica la preoccupazione degli investitori, ma allo stesso tempo riflette l’attesa di segnali chiari riguardo agli sviluppi futuri e se ci sarà o meno un’escalation della situazione.