Il Governo italiano ha delineato una chiara ambizione per il proprio commercio internazionale: raggiungere quota 700 miliardi di euro di export entro la fine del 2027. Questo rappresenta un salto significativo dagli attuali 623,5 miliardi, un traguardo ambizioso che, secondo le dichiarazioni, guiderà le prossime mosse dell’esecutivo. A illustrare la strategia è stato il vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, durante il suo intervento agli Stati generali dei commercialisti, in corso a Roma.
La visione non si limita a un semplice incremento numerico, ma si focalizza sulla diversificazione dei mercati, individuando nuove opportunità al di là dei tradizionali orizzonti.
Orizzonti Internazionali: Oltre gli Stati Uniti
Tajani ha enfatizzato l’importanza di consolidare e al contempo espandere la presenza italiana sui mercati globali. Nonostante il dialogo con gli Stati Uniti “rimanga fondamentale”, l’attenzione si sta rivolgendo verso “realtà completamente diverse”, capaci di offrire nuove prospettive di crescita per le esportazioni italiane.
Tra queste nuove frontiere, il vicepremier ha citato l’India, definita una “straordinaria opportunità”, il Giappone e il Messico. L’intento è chiaro: “Noi dobbiamo occupare altri spazi di mercato perché il prodotto italiano piace”. Questa affermazione sottolinea la fiducia nella qualità e nell’attrattiva del Made in Italy a livello globale, presupposto essenziale per l’espansione in nuove geografie.
La strategia, dunque, si configura come un mix di consolidamento e esplorazione, cercando di capitalizzare la reputazione del prodotto italiano per penetrare mercati emergenti e consolidare quelli esistenti.