
È prevista maggiore flessibilità negli aiuti di Stato per il settore abitativo. L’Unione Europea torna a concentrarsi su alcune questioni che erano state trascurate nel 2025, tra cui la crisi abitativa. La Commissione ha avviato una consultazione pubblica per rivedere le normative sugli aiuti di Stato, al fine di affrontare l’emergenza alloggi. La consultazione si concluderà a luglio, e, al massimo, dopo le ferie, il Palazzo Berlaymont comunicherà le nuove normative.
Il dossier è sotto la responsabilità della vice presidente esecutiva con delega alla Transizione, Teresa Ribera, uno dei pochi membri socialisti di una Commissione dominata dal Ppe. Più in generale, i Socialisti dell’UE hanno scelto quello dell’housing come una delle loro battaglie emblematiche, spingendo per la creazione di una commissione ad hoc nel Parlamento Europeo, guidata da Irene Tinagli.
Ribera ha sottolineato: “In tutta Europa, troppe famiglie e troppi giovani non riescono a permettersi una casa dignitosa. Non si tratta solo di un problema abitativo, è un’emergenza sociale. La revisione delle norme sugli aiuti di Stato è uno degli strumenti che stiamo utilizzando per aiutare gli Stati membri ad agire in modo più rapido e intelligente sull’edilizia abitativa a prezzi accessibili.”
La Commissione ha spiegato che le normative attuali permettono già il sostegno all’edilizia sociale per i più svantaggiati senza limiti di compensazione, ma non sono sufficienti per affrontare le sfide legate all’accessibilità della casa, che colpiscono sempre più ampie fasce della popolazione, specialmente nelle aree urbane. Le modifiche proposte si concentreranno quindi su una maggiore flessibilità delle regole esistenti e su un maggior coinvolgimento di cittadini, enti e autorità.
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