“Una seria politica di rilancio della competitività europea deve porsi come primo obiettivo la riduzione delle bollette per imprese e famiglie“. Lo ha detto Mario Draghi, consulente speciale della presidente della Commissione Ue, in audizione davanti alle Commissioni riunite Bilancio, Attività produttive e Politiche Ue di Camera e Senato in merito al Rapporto sul futuro della competitività europea.
Aumento dei Prezzi dell’Energia
“In Europa, tra settembre e febbraio, il prezzo del gas naturale all’ingrosso è aumentato in media di oltre il 40%, con punte di oltre 65%, per poi attestarsi a più 15% nell’ultima settimana – ha sottolineato Draghi – Anche i prezzi dell’elettricità all’ingrosso sono aumentati in modo generalizzato nei diversi Paesi europei e continuano a essere due o tre volte più alti dei prezzi negli Stati Uniti. Questo problema è ancora più marcato in Italia, dove i prezzi dell’energia all’ingrosso nel 2024 sono stati in media superiori dell’87% rispetto a quelli francesi, del 70% rispetto agli spagnoli, del 38% rispetto a quelli tedeschi. Anche i prezzi dell’ingrosso in Italia nel 2024 sono stati mediamente più alti rispetto agli altri mercati europei. Nei prezzi finali ai consumatori incide anche la tassazione, in Italia tra le più elevate in Europa.
Impatto sui Costi e sulla Competitività
“Nel primo semestre del 2024 l’Italia risultava il secondo Paese europeo con il più alto livello di imposizione e prelievi non recuperabili per i consumatori elettrici non domestici – ha rilevato Draghi – Costi dell’energia così alti pongono le aziende, europee e italiane in particolare, in perenne svantaggio nei confronti dei concorrenti stranieri. È a rischio non solo la sopravvivenza di alcuni settori tradizionali, ma anche lo sviluppo di nuove tecnologie ad elevata crescita. Si pensi ad esempio all’elevato consumo necessario per i data center“.
Il Mercato del Gas e la Trasparenza
“A livello europeo nel mercato del gas naturale è necessario esercitare il nostro potere d’acquisto, sfruttando la posizione di essere il più grande consumatore al mondo di gas. Possiamo anche coordinare meglio la domanda di gas tra Paesi, ad esempio anche riempiendo gli stoccaggi con flessibilità, in modo da evitare l’irrigidimento della domanda complessiva, cosa successa soprattutto nel 2022. Inoltre è necessario pretendere una maggiore trasparenza dei mercati. È indispensabile evitare rischi di concentrazione e rafforzare il livello di vigilanza“.
Lo ha detto Mario Draghi, consulente speciale della presidente della Commissione Ue, in audizione davanti alle Commissioni riunite Bilancio, Attività produttive e Politiche Ue di Camera e Senato in merito al Rapporto sul futuro della competitività europea.
Supervisione dei Mercati Finanziari
“Gran parte delle transazioni finanziarie legate al gas – ha sottolineato Draghi – è concentrata in poche società finanziarie, senza che vi siano forme di vigilanza su di esse paragonabili neanche lontanamente a quelle che esistono su altri intermediari finanziari. In linea con le indicazioni del rapporto, la Commissione ha fatto proposte sostanziali per rafforzare la supervisione e le regole dei mercati energetici e finanziari. Occorre sostenere l’azione della Commissione in quest’area, ma è anche necessaria una rapida attuazione dei provvedimenti”.
Costi Operativi e Benefici delle Rinnovabili
Per Draghi “anche per quanto riguarda il gas, è necessaria una maggiore trasparenza sui prezzi d’acquisto alla fonte. Il beneficio dei più bassi costi operativi delle rinnovabili raggiungeranno pienamente gli utenti finali solo tra molti anni. I cittadini ci stanno dicendo che sono stanchi di aspettare. La stessa decarbonizzazione è a rischio. I prezzi all’ingrosso dell’elettricità dipendono dal mix di generazione ma anche da come si forma il prezzo. In Europa nel 2022, pur rappresentando il gas soltanto il 20% del mix di generazione elettrica, ha determinato il prezzo complessivo dell’elettricità per più del 60% del tempo, e in Italia per circa il 90% del tempo”.
Decarbonizzazione e Generazione Pulita
“Occorre certamente accelerare lo sviluppo di generazione pulita e investire stesamente nella flessibilità e nelle reti, ma occorre anche disaccoppiare il prezzo dell’energia prodotta dalle rinnovabili e dal nucleare da quello dell’energia di fonte fossile. Non possiamo però aspettare unicamente le riforme a livello europeo. In Italia sono disponibili decine di gigawatt di impianti rinnovabili in attesa di autorizzazione o di contrattualizzazione”.
Semplificazione degli Iter Autorizzativi
“È indispensabile accelerare e semplificare gli iter autorizzativi. Questo – ha proseguito Draghi – abiliterebbe nuova produzione a costi più bassi di quella a gas, che rappresenta in Italia ancora il 50% del mix elettrico, a fronte del 15% in Spagna e di meno del 10% in Francia. Inoltre, senza aspettare una riforma europea, possiamo slegare la remunerazione rinnovabile da quella a gas, sia sui nuovi impianti sia su quelli esistenti, adottando più diffusamente certe tipologie contrattuali già vastamente impiegate in altri Paesi dell’Unione europea, si pensi soprattutto alla Svezia“.