Il Centro studi di Confindustria segnala un moderato aumento dell’indice Rtt (Real Time Turnover), indicatore sulla crescita in tempo reale, per il mese di gennaio 2025. Questo dato, elaborato sulla base del fatturato di un campione di imprese clienti di TeamSystem, evidenzia un +0,2%, suggerendo un inizio d’anno leggermente positivo per l’economia italiana.
Un timido segnale positivo da gennaio
“Inizia meglio il 2025”, affermano gli economisti di via dell’Astronomia, sottolineando come questo incremento rappresenti un primo incoraggiamento dopo un periodo di incertezza. L’indice Rtt, strumento prezioso per monitorare l’andamento economico con una frequenza elevata, sembra indicare una timida ripresa dell’attività economica all’avvio del nuovo anno.
Andamenti settoriali divergenti
Analizzando nel dettaglio i dati, emerge un quadro articolato e non uniforme. L’indicatore Rtt evidenzia infatti andamenti divergenti tra i diversi settori economici. Si registra una flessione nei servizi e nelle costruzioni, settori importanti per l’economia nazionale. Di contro, si osserva un moderato recupero nell’industria, comparto chiave per la produzione e l’export italiano. Questa eterogeneità suggerisce che la ripresa, pur presente, non è ancora generalizzata e mostra fragilità in alcuni comparti.
Incertezze per il primo trimestre 2025
Nonostante il dato positivo di gennaio, gli economisti di Confindustria invitano alla cautela. L’indice Rtt “suggerisce per il primo trimestre 2025 una variazione acquisita negativa del fatturato“, avvertono. Questa previsione negativa è motivata dai cali registrati nei mesi di novembre e dicembre dell’anno precedente. In altre parole, la lieve crescita di gennaio potrebbe non essere sufficiente a compensare le contrazioni dei mesi precedenti, portando a un primo trimestre dell’anno ancora in territorio negativo in termini di fatturato aggregato.
Un quadro economico ancora in evoluzione
In conclusione, l’indice Rtt di Confindustria per gennaio 2025 dipinge un quadro economico italiano ancora in fase di assestamento. Se da un lato il moderato aumento di gennaio offre un segnale di speranza e un timido ottimismo, dall’altro le divergenze settoriali e le incertezze ereditate dalla fine del 2024 suggeriscono che la strada verso una ripresa solida e duratura è ancora lunga e complessa. Sarà fondamentale monitorare attentamente i prossimi dati per confermare o smentire queste prime indicazioni e comprendere la reale traiettoria dell’economia italiana nel corso del 2025.