Secondo la stima rapida preliminare dell’Eurostat, l’economia ha registrato un andamento piatto nel quarto trimestre del 2024. Le prospettive a breve termine rimangono incerte, con segnali contrastanti provenienti dai diversi settori.
Indagini e indicatori
Le indagini condotte presso le imprese evidenziano una persistente debolezza nel settore manifatturiero, mentre il comparto dei servizi mostra una maggiore resilienza. La fiducia dei consumatori rimane fragile, nonostante l’aumento dei redditi reali, e la spesa delle famiglie non ha ancora mostrato una ripresa significativa.
Fattori di sostegno alla crescita
Nonostante le incertezze, sussistono fattori che potrebbero favorire una ripresa dell’economia italiana. Il mercato del lavoro, pur mostrando alcuni segnali di rallentamento negli ultimi mesi, rimane solido, con un tasso di disoccupazione ai minimi storici. Redditi più elevati e un mercato del lavoro dinamico dovrebbero sostenere la fiducia dei consumatori e stimolare la spesa. Inoltre, la maggiore facilità di accesso al credito potrebbe incentivare consumi e investimenti. Infine, le esportazioni, grazie alla crescita della domanda mondiale, potrebbero contribuire alla ripresa, a condizione che non si verifichino nuove tensioni commerciali.
Rischi al ribasso
I rischi per la crescita economica rimangono tuttavia orientati verso il basso. Un’intensificazione delle frizioni nel commercio internazionale potrebbe frenare le esportazioni e indebolire l’economia. Un calo della fiducia potrebbe compromettere la ripresa di consumi e investimenti. Infine, i rischi geopolitici, come la guerra in Ucraina e il conflitto in Medio Oriente, potrebbero causare interruzioni nelle forniture di energia e aggravare le difficoltà nel commercio internazionale Così la Bce nel bollettino economico. .
Il mercato del lavoro continua a mostrare vigore
“Malgrado l’indebolimento registrato negli ultimi mesi, il mercato del lavoro continua a mostrare vigore, con un tasso di disoccupazione che si mantiene basso, al 6,3 per cento a dicembre. Un mercato del lavoro solido e redditi più elevati dovrebbero migliorare il clima di fiducia dei consumatori e consentire un aumento della spesa. La maggiore convenienza del credito dovrebbe inoltre stimolare i consumi e gli investimenti nel corso del tempo. A condizione che le tensioni commerciali non si intensifichino, le esportazioni dovrebbero sostenere la ripresa a fronte dell’aumento della domanda mondiale. I rischi per la crescita economica restano orientati verso il basso. Maggiori frizioni nel commercio internazionale potrebbero pesare sulla crescita dell’area dell’euro, frenando le esportazioni e indebolendo l’economia mondiale. Il calo di fiducia potrebbe impedire ai consumi e agli investimenti di recuperare al ritmo atteso. Ciò potrebbe essere amplificato dai rischi geopolitici, come la guerra ingiustificata della Russia contro l’Ucraina e il tragico conflitto in Medio Oriente, suscettibili di causare interruzioni nelle forniture di energia e di gravare ulteriormente sugli scambi internazionali”.