Il nuovo Piano della Rete oncologica regionale “ridefinisce la posizione del Friuli Venezia Giulia in un ambito cruciale e farà in modo di garantire i percorsi di cura per tutti i pazienti oncologici con lo stesso livello qualitativo di trattamento, in ogni parte del territorio regionale”. “Nessun ospedale verrà chiuso, ma prevediamo una netta distinzione tra ospedali hub e spoke e una specializzazione nel rapporto tra i due tipi di struttura. Questo consentirà di alzare la casistica e di introdurre un elemento di attrattività nella mobilità delle limitate competenze professionali attualmente disponibili”. Lo sottolinea in una nota l’assessore alla Sanità del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, nella foto, al termine della seduta del Consiglio delle autonomie locali, al quale sono stati illustrati i documenti e le azioni sia rispetto alle Linee annuali per la gestione del Servizio sanitario regionale per l’anno 2025 sia il Piano della Rete oncologica regionale 2025-2027. “La Rete oncologica- sottolinea Riccardi- segna un momento epocale perché colma un vuoto che si era trascinato dal 1998. È un orgoglio affermare che è stata questa amministrazione a concretizzare quanto era stato avanguardisticamente previsto vent’anni fa e poi lasciato chiuso in un cassetto”. Rispetto alle Linee annuali per la gestione del Servizio sanitario regionale, per l’assessore direttrici sono “l’assegnazione delle risorse decise dalla legge di Stabilità, pari complessivamente a 3 miliardi e 262 milioni, che superano quelle dello scorso anno, e gli obiettivi alle Aziende”. Tra questi quella della sanità territoriale, continua Riccardi, con “sei Case di comunità che prevedono un servizio h24 sette giorni su sette nelle risposte sanitarie alle basse urgenze”, la revisione della rete di emergenza, le politiche del personale “cui è stata assegnata una quota di risorse molto significativa di oltre 57 milioni”, e la richiesta “delle deroghe al ministero sui due Punti nascita di Tolmezzo e Latisana”. I sindaci presenti alla riunione hanno chiesto tempo per poter approfondire i due argomenti, ed è stata fissata una nuova riunione per il 23 dicembre prossimo. “L’importante è però che questi approfondimenti non siano un modo per continuare a non decidere e a non assumersi la responsabilità di scegliere- ammonisce Riccardi-, come si è fatto negli ultimi trent’anni, perché il nostro sistema sanitario regionale non può più permettersi il lusso delle non decisioni”.