In Emilia-Romagna avvengono in media 12 arresti cardiaci al giorno, ma circa il 10% delle vittime viene salvata da un intervento tempestivo, ad esempio con l’aiuto di un defibrillatore automatico. “Salviamo più di una vita al giorno”, sottolinea l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini, annunciando oggi un investimento di 1,5 milioni di euro per l’acquisto da parte delle aziende sanitarie di circa mille nuovi defibrillatori automatici esterni (Dae). Oggi in Emilia-Romagna sono già disponibili 8.385 defibrillatori automatici o semiautomatici esterni (di cui 393 su mezzi mobili) accessibili fuori dagli ospedali, con una crescita di oltre il 12% rispetto al 2023, quando erano 7.464. Sono installati principalmente presso imprese private (2.224), impianti sportivi (1.742), luoghi pubblici (1.418) e scuole (936). In particolare, alle Ausl è stato richiesto di preferire i luoghi di installazione accessibili al pubblico 24 ore su 24, con particolare afflusso di persone, di fare in modo che nelle aree urbane ci siano almeno due Dae per ogni chilometro quadrato e che gli strumenti siano raggiungibili in quattro o cinque minuti al massimo dal luogo in cui potrebbe avvenire l’arresto cardiaco. Avendo un occhio di riguardo per quei luoghi particolarmente disagiati o isolati per i quali raggiungere un presidio sanitario potrebbe richiedere troppo tempo. Sarà inoltre possibile installare i Dae sui mezzi mobili delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco o del soccorso alpino. Con la sua rete di defibrillatori automatici, l’Emilia-Romagna “è la Regione più cardioprotetta d’Italia”. Ma tutti possono contribuire. “Intervenire e salvare la vita di un cittadino in arresto cardiaco è alla portata di tutti”, afferma l’assessore, che da ex volontario della pubblica assistenza ha fornito anche una dimostrazione pratica di intervento in Regione. “Siamo arrivati a 10.000 defibrillatori sul territorio e con l’app Dea Responder chiunque li può usare, peraltro senza dover rispondere legalmente se le cose non vanno per il verso giusto”. In regione c’è già mezzo milione di persone formate all’uso del Dae e quei cittadini (finora sono 23.000) che hanno scaricato l’app vengono avvisati automaticamente se si trovano nelle vicinanze per portare il defibrillatore sul luogo del malore. La Regione sta provando anche a coinvolgere gli amministratori di condominio “perché sottopongano all’attenzione dei condomini l’acquisto di un defibrillatore che si impara ad usare con un corso di poche ore”. La prima cosa nei casi di arresto, come ribadisce anche il coordinatore della rete regionale dell’emergenza 118 Antonio Pastori, è chiamare il 118, che oggi via smartphone è in grado di seguire il soccorritore anche in video. “Usare il defibrillatore è facile e sicuro- sottolinea Pastori- posizionare correttamente le placche sul torace è forse la parte più difficile”.