Il boom della ricettività diffusa non si ferma: tra il 2014 e il 2024, il numero di imprese attive nel settore delle case vacanze, affittacamere e B&B è aumentato del 147%, raggiungendo le 34.975 unità. Secondo i dati di Confesercenti, questa crescita rappresenta “un’esplosione che sta trasformando non solo il comparto ricettivo, ma anche le nostre città e i nostri paesi”.
“La diffusione di piattaforme come Airbnb ha facilitato l’ingresso dei proprietari di immobili nel mercato degli affitti brevi, e un numero sempre maggiore di persone vede nelle locazioni turistiche un’opportunità di reddito aggiuntivo: su Airbnb, ad agosto, sono disponibili oltre 700.000 sistemazioni, di cui circa l’85% sono appartamenti riconvertiti per l’ospitalità turistica, principalmente gestiti dai proprietari stessi,” afferma l’associazione.
Il fenomeno è particolarmente marcato nelle grandi città: nei comuni con oltre 250.000 abitanti, le imprese della ricettività diffusa sono passate in dieci anni da 2.823 a 8.579, con un incremento del 204%. Seguono i comuni con una popolazione tra 50.000 e 250.000 abitanti (+196%) e le località intermedie, con una popolazione tra 15.000 e 50.000 abitanti (+182%).
Anche le piccole località non sono state risparmiate dal turismo diffuso: case vacanze, affitti brevi e B&B sono cresciuti nelle località con una popolazione tra 5.000 e 15.000 abitanti (+136%) e nei micro-comuni con meno di 5.000 residenti (+80%).