Lavorare in una multinazionale offre una comprensione approfondita del fatto che la produzione non si ferma neppure quando le temperature naturali raggiungono i 40 gradi. Se ci sono ordini, la produzione continua. Tuttavia, le aziende adottano diverse misure per tutelare i lavoratori durante i periodi di caldo intenso.
Le imprese rimodulano gli orari di lavoro nelle ore più fresche, riducono le ore lavorative, allungano le pause, forniscono acqua e sali minerali e investono nella climatizzazione. Spesso, queste azioni sono ispirate dal progetto Worklimate 2.0, in collaborazione con Cnr e Inail, e sono frutto di dialoghi con i sindacati.
Ad esempio, Fincantieri anticipa i turni alle 6 del mattino durante luglio e agosto per evitare l’esposizione al calore per chi lavora all’esterno. Electrolux, in collaborazione con Fiom, Fim e Uilm, applica una procedura estiva per mitigare il rischio da calore, riducendo e anticipando i turni lavorativi nel sito di Forlì. La stessa attenzione viene posta in altri settori, come l’agricoltura presso Argo Tractors, che ha ripensato l’orario di lavoro e investito in raffrescatori e ventilatori industriali.
In provincia di Reggio Emilia, ci sono esempi virtuosi di aziende che dialogano con i sindacati per migliorare le condizioni di lavoro estive. Simone Vecchi, segretario generale della Fiom di Reggio Emilia, sottolinea l’importanza di discutere ora degli investimenti per il raffrescamento e la ventilazione in vista del prossimo anno. Aziende come Argo Tractors, Walvoil, Emak, Interpump e altre hanno adottato orari ridotti e investito in tecnologie di condizionamento per migliorare il benessere dei lavoratori.
Nelle aziende come Emak, l’orario di lavoro estivo viene rimodulato utilizzando ore di flessibilità accumulate durante l’anno. Nexion, che produce attrezzature e software per l’automotive aftermarket, ha consolidato una prassi di riduzione dell’orario lavorativo estivo e installazione di sistemi avanzati di climatizzazione. Anche Cariboni Group e Beko hanno aumentato le pause e anticipato i turni per affrontare il caldo estivo.
Questi esempi dimostrano come un dialogo costruttivo tra aziende e sindacati, insieme a investimenti mirati, possa migliorare significativamente le condizioni di lavoro durante i mesi più caldi.
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