
Il «venerdì nero» dei trasporti in Toscana, dopo il guasto all’alta velocità che ha mandato in tilt i treni e il pasticcio globale che ha colpito gli aeroporti, si completa sull’Autosole, quando nel pomeriggio di venerdì, intorno alle 15.30, i vigili del fuoco sono intervenuti sul tratto dell’A1 al km 267 direzione nord, tra Firenze-Scandicci e il bivio A1-Variante Baccheraia, nel Comune di Calenzano.
Vigili del fuoco da Barberino, Calenzano e Borgo San Lorenzo, due autobotti e tre squadre: un mezzo pesante che trasportava carta ha preso fuoco, bloccando tutta la autostrada. L’autista del camion è rimasto lievemente ustionato, la motrice è poi stata sganciata dal rimorchio ma il carico è andato completamente distrutto e le fiamme si sono propagate rapidamente, se pur il modo limitato alla vegetazione a bordo strada, un costone boschivo in località Le Valli, con la conseguente chiusura della circolazione sull’Autosole in entrambe le direzioni. Un disastro durato ore, con gli automobilisti prigionieri delle loro auto sotto il sole.
Complesse le operazioni dei vigili del fuoco anche solo per raggiungere il luogo dell’incendio, le squadre hanno dovuto percorrere l’autostrada contromano dal casello di Barberino del Mugello, in direzione sud, con la scorta della polizia stradale e di Autostrade. Inviate, sul luogo dell’accaduto, anche squadre toscane Aib addette agli incendi boschivi e un elicottero della Regione per lo spegnimento delle fiamme. Le ripercussioni sul traffico sono state pesantissime.
Undici i chilometri di coda accumulati verso le 17.30 in A1, con file anche tra Firenze-Impruneta e Incisa-Reggello. Autostrade ha suggerito sul suo sito di uscire a Valdichiana o Orte, prendere la E45 in direzione di Perugia e seguire l’A14 per rientrare in autostrada a Cesena. Ma è stato tutto inutile. Alle 18.45 l’intervento dei vigili del fuoco era ancora in corso, con la colonna di auto arrivata a raggiungere i 13 chilometri di lunghezza e l’Italia praticamente divisa in due.
Solo alle 19 è stata finalmente riaperta almeno una corsia di marcia, col rimorchio del mezzo pesante rimosso e trasportato nell’area di sosta Corsano. Un disastro per chi si trovava al volante. Si sono registrati alcuni casi di malori tra i passeggeri bloccati in coda.
Uno degli automobilisti costretti allo stop di ore nei pressi di Calenzano, ha raccontato così la sua odissea: «Sono stato prigioniero nella mia auto oltre tre ore. C’erano tanti bambini e anziani che dopo un po’ sono dovuti scendere dalle vetture per l’afa. Il caldo era insopportabile e non abbiamo avuto nessuna assistenza da parte di Autostrade per l’Italia (nella foto l’a. d. Roberto Tomasi), Anas e Protezione civile. Nemmeno una bottiglietta d’acqua. Io ne avevo una in auto e dopo poco l’ho finita. Ho visto passare un’ambulanza nella corsia d’emergenza a sirene accese, probabile che qualcuno si sia sentito male».
Anche sui social non sono mancate polemiche: «Fermi da tre ore senza acqua», «Passate a dare acqua alle persone!». L’account Facebook del Comune di Calenzano ha risposto: «Sono in azione molti volontari di Misericordia, Vigilanza antincendi boschivi, protezione civile e pubblica assistenza sulla Sp8».
La protezione civile della Città metropolitana di Firenze è intervenuta per lo spegnimento dell’area boschiva, mentre a distribuire le bottigliette è stata invece società Autostrade. In pochi però, come accennato, hanno potuto dissetarsi: «La situazione era infernale — fanno sapere dalla Città metropolitana — Le bottiglie sono state addirittura lanciate al di là del guardrail per le difficoltà logistiche all’avvicinarsi al luogo dell’incendio».
Lorenzo Sarra, corriere.it