Partono le prime verifiche sulla corretta tassazione delle criptovalute. La guardia di finanza dopo un periodo di analisi e studio sta, secondo quanto Italiaoggi è in grado di anticipare, iniziando a avviare i primi controlli con contestuali contestazioni a contribuenti che presentano anomalie sulla tassazione. Intanto si implementano le soluzioni tecnologiche per gli adempimenti antiriciclaggio, così emerge dall’indagine Fintech della banca di italia.
Criptovalute sotto la lente
Da tempo gli alert della Gdf monitorano fenomeni potenzialmente elusivi e ad alto rischio riciclaggio legate alle criptovalute tant’è che nella circolare operative di marzo 2024 c’è un passaggo che evidenzia: Le esperienze investigative maturate in materia di riciclaggio e contrasto al finanziamento del terrorismo consentono, da un lato, di segnalare il sempre più frequente utilizzo delle criptovalute e di sistemi finanziari alternativi e, dall’altro, la necessità di alimentare una fitta circolarità informativa con le omologhe agenzie di law enforcement estere e con gli organismi internazionali.
Un forte impulso in tal senso e’ arrivato, da un lato, dalla operazione di voluntary disclosure sulle cripto attività varata con la legge di bilancio per l’anno 2023, che secondo gli addetti ai lavori ha avuto poco appeal, e dall’altro dalla definizione della disciplina fiscale delle cripto da parte della circolare dell’agenzia delle entrate 30 del 20 ottobre 2023.
Negli ultimi mesi sono aumentate le segnalazioni di singole operazioni Gdf su sequestri di criptovalute legate perlopiù a truffe finanziarie e in un caso a evasione fiscale e digital art, proprio ieri 12 giugno a Torino si è conclusa una operazione relativa all’omessa dichiarazione ai fini fiscali di considerevoli compensi percepiti dall’artista a seguito della creazione e vendita di NFT (non fungible token), termine con il quale si definiscono, appunto, i certificati digitali attestanti l’originalità ed il possesso di un particolare contenuto elettronico e che sono assimilabili, da un punto di vista fiscale, a vere e
proprie opere d’arte.Partendo dalla segnalazione, è stato analiticamente riscontrato come, a fronte delle numerose cessioni di opere d’arte digitali (NFT) avvenute su portali online dedicati, rilevate sulla blockchain, l’artista, per gli anni d’imposta 2021 e 2022, abbia sistematicamente omesso di dichiarare i compensi percepiti in cripto valuta pari a circa 3,3 milioni di euro, costituenti reddito da lavoro autonomo, determinando un’evasione fiscale penalmente rilevante. Sono stati sequestrati criptovalute per un controvalore complessivo pari al profitto oggetto d’ablazione di 836.375,54 euro.
Antiriciclaggio sempre più tecnologico
L’ottanta per cento degli intermediari impiega o sta sviluppando almeno una soluzione tecnologica innovativa per adempiere ai relativi obblighi con una crescita di quasi il venti per cento rispetto all’anno precedente. Il dato è emerso ieri a Milano in occasione della presentazione dei risultati dell’Indagine Fintech della Banca d’Italia. I fattori che accelerano l’adozione di innovazioni tecnologiche in questo ambito, più ancora che in altri, sono la progressiva digitalizzazione dei rapporti con la clientela, la crescente considerazione dei rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, la centralità dei dati nei sistemi antiriciclaggio e la maggiore diffusione delle cripto-attività. Tale innovazione riguarda un po’ tutti i processi antiriciclaggio ma mostra una crescita più elevata e un maggior consolidamento nell’ambito dell’adeguata verifica a distanza. I vantaggi che derivano dallo sfruttamento della tecnologia per l’adempimento degli obblighi antiriciclaggio sono molteplici. A fronte degli indubbi benefici vanno però considerai alcune sfide/rischi connessi alle nuove tecnologie. Le opportunità sono individuabili da un lato nell’aumentata efficacia ed efficienza dei processi e dei presidi aziendali e dall’altro nel rafforzamento dell’approccio basato sul rischio. Le grandi sfide operative che porta con sé l’adozione sempre più ampia della tecnologia sono, in primo luogo, l’educazione e la formazione delle persone all’uso dei nuovi strumenti informatici e in seconda battuta la tutela della privacy dei dati trattati in modo sempre più massivo. L’indagine ha evidenziato anche un crescente interesse verso la dotazione di strumenti per la profilatura e il monitoraggio dell’operatività della clientela che opera in cripto possibile anche attraverso l’elaborazione di scenari all’interno degli applicativi esistenti per identificare eventuali operazioni anomale in base alle caratteristiche dei clienti e al loro eventuale uso del contante. Piacciono sempre di più anche le applicazioni di intelligenza artificiale, di machine learning e di advanced analytics per effettuare la profilatura del rischio e il monitoraggio dell’operatività della clientela.
Fabrizio Vedana e Cristina Bartelli, ItaliaOggi