Intesa Sanpaolo, nella foto l’a. d. Carlo Messina, coadiuvata nella scelta da CESVI, ha deciso di sostenere il progetto “Prendiamoci Cura della Fragilità” della Fondazione ADVAR Onlus attraverso il Programma Formula, dedicato a sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà.
Il progetto è pensato per rispondere in particolare ai bisogni dei pazienti per i quali la lotta contro la malattia è in corso attraverso pesanti terapie o i cui sintomi e le complicanze delle cure siano pesanti, ma le condizioni cliniche permettano loro di continuare a vivere nella propria casa.
All’interno della Rete di Cure Palliative dell’ULSS 2 Marca Trevigiana, la Fondazione ADVAR vuole infatti mettere la propria esperienza ed il proprio approccio multidisciplinare di cura palliativa a disposizione dei malati più fragili in 36 Comuni del Trevigiano.
Affiancare la consulenza di medici palliativisti alle cure che il malato riceve da strutture ospedaliere e dal medico di base permette infatti di:
- potenziare l’assistenza e la continuità terapeutica, aumentando l’efficacia degli interventi;
- migliorare la qualità di vita in ogni fase della malattia, grazie all’attenzione a tutti i bisogni che emergono;
- sostenere e formare i caregiver;
- ridurre il senso di abbandono di cui spesso malato e familiari soffrono;
- ridurre gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri ospedalieri non necessari.
Nel dettaglio, i fondi raccolti serviranno per:
- ingaggiare un medico specialista in cure palliative che si dedicherà a visite e consulenze domiciliari a malati oncologici ancora in cura, identificati tramite la Rete di Cure Palliative del territorio;
- fornire ausili e supporti alla cura e alla mobilità per soddisfare i bisogni legati sia al controllo dei sintomi, come il dolore, sia all’esigenza di sentirsi il più possibile autonomi quali ad esempio: deambulatori, carrozzine, sedie comode, pali per le flebo, attrezzi per la fisioterapia, ma anche materassi, cuscini antidecubito, letti elettrici ed altro;
- assicurare, dove ne venga riscontrata l’esigenza, un supporto psicologico al malato e ai suoi familiari.
Grazie a questo intervento, il servizio, iniziato nel 2023 nel distretto di Treviso Nord, potrà allargarsi al territorio di Treviso Sud, triplicando il numero annuo di pazienti supportati. I beneficiari diretti saranno quindi: circa 150 malati oncologici e non solo, al di sopra dei 18 anni, equamente suddivisi tra uomini e donne, i loro caregiver che si stimano intorno alle 300 persone e i familiari che troveranno supporto nell’ascolto, orientamento e conforto e che si stimano in altre 300 persone.
L’obiettivo è raccogliere 100mila euro entro fine agosto. Per sostenere con una donazione il progetto è attiva sul sito web di For Funding–Formula una pagina dedicata, con l’aggiornamento in tempo reale delle somme raccolte:
https://www.forfunding.intesasanpaolo.com/DonationPlatform-ISP/nav/progetto/cure-palliative-domicialiari-treviso
“L’intento di ADVAR con questa iniziativa di crowdfunding, per la quale ringraziamo Intesa Sanpaolo e CESVI dell’opportunità offerta, è di sostenere un progetto che ci sta molto a cuore: portare la nostra esperienza di cura, professionalità e ascolto ai malati più fragili, non solo quando siano in condizioni di terminalità ma anche durante le terapie attive, volte a combattere una patologia cronica o inguaribile. Vogliamo migliorare la qualità della loro vita, e quella dei loro familiari, messe a dura prova sia dai sintomi della malattia sia dalle complicanze delle pesanti terapie a cui si sottopongono per combatterla: affiancare la consulenza dei nostri medici palliativisti alle cure che ricevono dalle strutture ospedaliere, ponendo attenzione a tutti i bisogni che emergono – inclusi quelli psicologici nonché di sostegno ai caregiver – darà a tutta la famiglia ulteriore sollievo e aumenterà l’efficacia delle cure stesse, riducendo gli accessi al pronto soccorso e i ricoveri ospedalieri non necessari”, dichiara la Presidente della Fondazione ADVAR Onlus, Anna Mancini Rizzotti.
“La nostra banca è un’istituzione a servizio dei territori e sempre sensibile alle situazioni di fragilità – commenta Francesca Nieddu, Direttrice regionale Veneto Est e Friuli Venezia Giulia Intesa Sanpaolo -. Siamo lieti di sostenere questo progetto che aiuta i pazienti e le loro famiglie ad affrontare la malattia nel proprio ambiente domestico, con la presenza costante dei propri affetti e nel rispetto della dignità e dell’autonomia dei malati”.
La Banca parteciperà attivamente al crowdfunding devolvendo 2 euro per molti dei prodotti acquistati dai clienti in modalità online e con la compartecipazione alle donazioni di diverse società del Gruppo. La raccolta fondi resterà attiva fino al 31 agosto su For Funding, la piattaforma di Intesa Sanpaolo dedicata a sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà.