Vertenza Leonardo, nella foto l’a. d. Roberto Cingolani, la Regione Puglia corre ai ripari prima che sia troppo tardi. La nota vicenda della riduzione della produzione di fusoliere per Boeing, presso lo stabilimento di Grottaglie, sarà oggetto di un’apposita riunione convocata in Regione il prossimo 30 maggio.
A darne notizia è Cosimo Borraccino, consigliere del presidente Emiliano per l’attuazione del Piano Taranto. «Ero presente alla manifestazione dei lavoratori Leonardo del 16 aprile scorso – spiega Borraccino -, e in quell’occasione garantii la massima attenzione del presidente della Regione Emiliano sulla vicenda. Insieme all’assessore regionale, Alessandro Delli Noci, al capo di Gabinetto del presidente, il professor Giuseppe Catalano e al presidente del comitato SEPAC, Leo Caroli, ci siamo più volte confrontati, decidendo la convocazione del tavolo. Di sicuro non lasceremo soli i 1.500 lavoratori dello stabilimento grottagliese (tra diretti e indotto) e come Regione saremo parte attiva nella delicata vicenda, nel solco del consolidato rapporto di collaborazione con la società Leonardo», conclude Borraccino.
Le Rsu di stabilimento, proprio nell’assemblea del 16 aprile scorso le Rsu avevano denunciato l’assenza proprio dell’azienda al confronto. E avevano lanciato un messaggio di allarme a tutta la comunità per accendere i fari sulla crisi che impatta su Boeing l’unica committente della Leonardo Aerostrutture.
«Da parte della società – secondo i sindacati dei metalmeccanici -, non c’è stata neanche la volontà di discutere. Come se non bastasse, infatti, nei giorni scorsi abbiamo appreso dell’uscita di un nuovo piano produttivo “Z60” inviato dalla Boeing che prevederebbe una riduzione delle consegne al cliente generando un aggravio dell’insaturazione del sito. Riteniamo questo atteggiamento non solo intollerabile – proseguono i sindacati -, ma soprattutto poco rispettoso nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, gli unici artefici dei risultati raggiunti dal programma B787 nel corso degli anni». Le Rus hanno chiesto «un nuovo incontro all’HR della divisione, auspicando che possa avviarsi un confronto ad oggi inesistente anche a livello di sito» e un tavolo alla Regione che è stato convocato.
«Resta inteso che, se la Leonardo dovesse continuare a sottrarsi al confronto con le organizzazioni sindacali – concludono Fim, Fiom e Uilm -, decideremo con i lavoratori le azioni sindacali da intraprendere».
La crisi di Grottaglie mette in chiaroscuro i risultati comunque raggiunti dal colosso internazionale attivo nei settori aerospazio, difesa e sicurezza. Leonardo, infatti, chiude i conti del primo trimestre 2024 con un risultato netto pari a 459 milioni di euro, rispetto ai 40 milioni dello stesso periodo del 2023. Il risultato netto ordinario, pari a 93 milioni di euro (40 milioni nel primo trimestre 2023) «riflette il miglioramento dell’Ebit, parzialmente compensato dal maggior carico fiscale rilevato nel periodo» riporta una nota del Gruppo. I ricavi, pari a 3.664 milioni, aumentano del +20,8%, in crescita «in tutti i settori di business. Di particolare rilievo l’apporto dell’Elettronica per la Difesa e Sicurezza e degli Elicotteri».
Ricordiamo infine che Leonardo è presente in Puglia con tre divisioni: aerostrutture tra Grottaglie e Foggia, elicotteri a Brindisi ed elettronica per la Difesa a Taranto. E proprio tra Grottaglie, Foggia, Brindisi e Taranto, ci sono circa 3.000 dipendenti, l’84 per cento del totale degli occupati nella manifattura ad alta tecnologia della Puglia.
Maristella Massari, lagazzettadelmezzogiorno.it