
Proteste in quel di Brescia. L’associazione ambientalista Legambiente ha espresso – e non è la prima volta che succede – le proprie preoccupazioni riguardo all’aumento della tariffa per il teleriscaldamento, concentrando le critiche sulla società A2A. Secondo Legambiente, negli ultimi due anni il costo del teleriscaldamento è più che raddoppiato, con un aumento del 108,18% a partire da gennaio 2021. Il trend di crescita sembra continuare, poiché a partire dal primo dicembre si è registrato un ulteriore aumento dell’11,76%.
L’associazione ha seguito attentamente questa questione da diversi mesi e ha presentato una petizione a marzo, in cui si chiedeva una revisione delle modalità di calcolo della tariffa. Si evidenziava che il 70% del calore fornito dal termoutilizzatore non richiedeva l’utilizzo di gas, e quindi sarebbe stato opportuno considerare questa informazione nella determinazione del costo.
Nello scorso dicembre, il Consiglio comunale di Brescia ha approvato una delibera per impegnare A2A su questa problematica. Tuttavia, Legambiente sottolinea che non sono stati fatti progressi in questa direzione. L’associazione fa notare che le pensioni e gli stipendi delle famiglie bresciane non sono raddoppiati negli ultimi due anni e che molte di queste famiglie stanno affrontando difficoltà economiche a causa delle crescenti bollette. Pertanto, si auspica che il Comune, che detiene il 25% delle azioni di A2A, faccia la sua parte per trovare una soluzione equa ed evitare ulteriori aumenti insostenibili per i cittadini.