Torino ha il maggior numero di lavoratori insoddisfatti dello stipendio (53%), fra le aree metropolitane, superato solo da Bologna. Nella valutazione di una nuova offerta di lavoro, la retribuzione resta un criterio di scelta per più di 1 torinese su 2 (57%), seguita dalla vicinanza a casa (50%), dalla stabilità dell’azienda (38%). Sono i risultati di una ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, sul mercato del lavoro in Italia e le sue nuove tendenze, dalla quale emerge inoltre che: i ritmi di lavoro troppo stressanti emergono come prima motivazione per lasciare il proprio impiego (36% vs media italiana del 19%); seguono un’offerta di lavoro migliorativa e una retribuzione più adeguata. Più di 1 torinese su 2 (58%) sarebbe disposto a rinunciare a una piccola parte della retribuzione per migliorare il work-life balance, mentre ben l’89% guarda con interesse a un’ipotesi di settimana lavorativa corta. Torino è, insieme a Cagliari, la città in cui gli abitanti sarebbero più propensi ad accettare una proposta di lavoro all’estero (37%). Guardando alle modalità di lavoro, quella in presenza (38%) viene preferita a quella completamente da remoto (11%), ma il modello ibrido (ufficio + remoto) è quello preferito dal 51% dei lavoratori a Torino.