Il Gruppo TIM (nella foto, l’a. d. Pietro Labriola) ha riportato risultati finanziari positivi nel primo trimestre del 2023, evidenziando un aumento dei ricavi totali del 4,3%, raggiungendo 3,8 miliardi di euro. Inoltre, l’EBITDA organico ha registrato un incremento del 3,8%, attestandosi a 1,5 miliardi di euro, dimostrando un miglioramento per il secondo trimestre consecutivo.
La perdita attribuibile ai soci della società controllante ha raggiunto i 689 milioni di euro.
I risultati del primo trimestre sono in linea con gli obiettivi per l’intero anno 2023, comunicati al mercato nel febbraio precedente. Durante questo periodo, sono state implementate misure per stabilizzare e rilanciare il business domestico, oltre ad accelerare lo sviluppo di TIM Brasil.
L’EBITDA del Gruppo ha registrato una crescita del 3,8%, raggiungendo 1,5 miliardi di euro. Questo risultato conferma il trend positivo già evidenziato nei trimestri precedenti, con un aumento del 2,7% nel quarto trimestre del 2022, una diminuzione del 6,5% nel terzo trimestre, una diminuzione dell’8,5% nel secondo trimestre e una diminuzione del 13,3% nel primo trimestre. Questo trend positivo è attribuibile alla progressiva stabilizzazione dell’Unità Operativa Domestica, che ha raggiunto 1 miliardo di euro con una diminuzione del 2,8% rispetto alla diminuzione del 4,2% nel quarto trimestre del 2022, del 16,2% nel terzo trimestre, del 16,3% nel secondo trimestre e del 18,3% nel primo trimestre. Inoltre, il contributo di Tim Brasil è stato fortemente positivo, raggiungendo 0,5 miliardi di euro con un aumento del 21,8%.
Il margine di liquidità ha superato gli 8 miliardi di euro, coprendo le scadenze del debito fino al 2024. Tuttavia, l’Equity free cash flow dopo il leasing ha registrato un valore negativo di 0,4 miliardi di euro.
Nel primo trimestre, TIM ha raggiunto il 26% dell’obiettivo di contenimento dei costi previsto per il 2023. La società ha continuato ad adottare misure volte a contenere i costi e migliorare l’efficienza strutturale di Tim Domestic attraverso il Piano di Trasformazione, con un obiettivo complessivo di riduzione dei costi in contanti.