Infrastrutture Pnrr ancora al palo. La maggior parte delle opere che il Recovery Plan è chiamato a realizzare è ancora in fase di progettazione o di gara e, cosa più preoccupante, si registra un aumento di costi anche a causa dei rincari delle materie prime. Su 102,3 miliardi di risorse complessive per i progetti su mobilità urbana, autostrade, porti, aeroporti, ferrovie, ciclovie, autostrade, infrastrutture idriche e edilizia pubblica i costi stimati per realizzarli toccano al momento quota 132,5 miliardi, sforando quindi il budget di almeno 30 miliardi di euro. Un anno fa i costi stimati ammontavano a 125,3 miliardi e sono cresciuti di ulteriori 7 miliardi da maggio a dicembre 2022 a causa dei rincari dei materiali, dei carburanti e dei prodotti energetici. Nel consueto monitoraggio settimanale sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, Openpolis accende i riflettori sulle infrastrutture finanziate dal Pnrr e dal Fondo complementare su cui la commissione ambiente della Camera dei deputati ha di recente presentato un report.
I lavori al momento in fase più avanzata risultano essere quelli sulle ferrovie con il 26% dei progetti in corso. Seguono ciclovie (11%), porti e interporti (10%), sistemi urbani (7%), strade e autostrade (1%). Aeroporti, infrastrutture idriche ed edilizia pubblica sono ancora ferme a passaggi precedenti all’avvio dei progetti. La maggior parte delle opere sono ancora nelle fasi di progettazione o di gara, soprattutto quelli su edilizia pubblica e su strade, autostrade e ciclovie. Le gare invece si stanno al momento maggiormente concentrando su aeroporti, infrastrutture idriche, sistemi urbani, ferrovie e porti.
Andando ad analizzare la messa a terra dei progetti sul territorio, il Sud sconta un ritardo che mal si concilia con la necessità di accelerare la realizzazione delle opere proprio là dove ce n’è più bisogno. Solo il 14% delle infrastrutture prioritarie previste per il Sud e le isole risulta infatti essere in corso. Tale quota si alza al 36% nel centro-nord. Per le infrastrutture prioritarie sono stati stanziati 17,7 miliardi di cui il 61% (10,8 mld) dovrà andare ad opere da realizzare nel Mezzogiorno. Il Sud riceverà quindi più risorse ma al momento sembra procedere più a rilento del Centro-Nord. Ma quale sono gli investimenti prioritari? Il report della Camera ne individua 47 molti dei quali riguardano i collegamenti ferroviari: dal miglioramento delle linee regionali allo sviluppo dell’alta velocità in Sicilia (Palermo-Messina-Catania), Campania e Calabria (Salerno-Reggio Calabria) e Lombardia e Veneto (Brescia-Verona-Padova). Altri investimenti sono quelli su strade e autostrade come la messa in sicurezza sismica di viadotti prioritari delle autostrade A24 e A25 in Abruzzo o il progetto trasversale a molteplici regioni che prevede la fornitura e l’installazione di impianti di monitoraggio strutturale di ponti, viadotti e gallerie.
Osservando la situazione regione per regione spiccano gli ingenti importi destinati alla Sicilia (6,8 miliardi di euro), ma anche alla Campania (2,7). Un dato che conferma le ottime performance delle due regioni, già evidenziate di recente dai dati pubblicati sulla Piattaforma Easy della Fondazione Ifel (si veda ItaliaOggi del 5 maggio). Dietro Sicilia e Campania, le altre regioni del Sud appaiono molto più distanziate anche perché sono destinatarie di risorse più limitate, se si pensa che le altre due grandi regioni del Mezzogiorno (Puglia e Calabria) sono destinatarie di non più di 200 milioni di euro ciascuna. Nel Nord invece la distribuzione dei fondi appare più omogenea con in testa Lombardia e Liguria (1,3 miliardi).
Il report evidenzia infine uno stretto legame tra la disparità territoriale di partenza nell’offerta dei servizi e i diversi gradi di innovazione degli investimenti. Per esempio nei porti (saranno interessati dai fondi Ravenna, Civitavecchia, La Spezia, Genova, Catania, Trapani, Palermo, Augusta e Marina di Carrara) gli interventi saranno molti disomogenei. In quelli siciliani per esempio sono previsti interventi di adeguamento e messa in sicurezza, mentre a La Spezia verrà creato un nuovo molo crociere e a Ravenna un progetto di elettrificazione delle banchine.
Francesco Cerisano, ItaliaOggi