Cresce il fatturato della cooperativa ‘Isola Sarda’, che con 25 soci garantisce una filiera del grano al 100% Made in Sardegna. L’esercizio 2022 si è chiuso a206 mila euro, in aumento di 54 mila euro, rispetto ai 152 mila dell’anno precedente.
L’esperienza è cominciata a fine 2019. Negli ultimi 3 esercizi, “in media, i soci hanno avuto circa 10 euro a quintale in più rispetto al prezzo di mercato”, evidenzia Marco Locci, presidente della cooperativa, che l’anno scorso ha stretto accordi con la Gdo e il gruppo Crai, con il Fai e Tanda e Spada. “Obiettivo è stato quello di garantire alla filiera un prodotto solo sardo, certificato proprio da Isola Sarda e dal bollino Fai-Coldiretti”, spiega Locci, “per tutelare i consumatori dalle fluttuazioni dei prezzi oltre che dalle speculazioni che, troppo spesso, investono questi prodotti nei mercati”.
I 25 soci sono operativi in tutta la Sardegna, in particolare in Marmilla, Sud Sardegna (Sanluri), nell’area della Nurra, Porto Torres e Anglona. Nel 2023 si prevede un ulteriore allargamento della base sociale, annuncia la cooperativa, “per far fronte alla sempre crescente richiesta di prodotto e si punta anche a far aumentare ancora di più la produzione di grano duro”. L’anno scorso, con un ulteriore accordo, i produttori primari hanno iniziato a coltivare anche grano tenero, utilizzato in modo particolare come base per la produzione di pane, pasta e dolci. “I consumatori finali chiedono sempre di più questi prodotti e, considerato che il grano tenero non era coltivato nell’isola”, spiega Salvatore Pau, socio di ‘Isola sarda’, “la cooperativa si è impegnata a offrire ai consumatori la certezza di una filiera sarda anche per questa tipologia nell’anno appena trascorso è stata già coltivata una quantità di prodotto che intendiamo mettere in campo all’interno dell’accordo con il gruppo Crai”.
“La guerra in Ucraina sommata al perdurare degli elevati costi di produzione e agli effetti sulla produzione a causa di un clima non certo favorevole per la mancanza delle piogge, non ci danno quella tranquillità che vorremmo”, afferma Pau. “Nonostante questi fattori, comunque, cerchiamo di garantire nel miglior modo possibile le nostre produzioni con una qualità eccellente rafforzata, soprattutto, dal legame con il territorio – conclude Pau – questa è la chiave vincente per riuscire ad affermarci nei mercati nazionali e internazionali”.