“Stiamo lavorando alla realizzazione della Piattaforma nazionale di Telemedicina, un progetto che, grazie alla collaborazione di Agenas, pone l’Italia all’avanguardia rispetto alle altre nazioni europee nell’utilizzo dei fondi del Pnrr e che consentirà concretamente la gestione dell’erogazione dei servizi di telemedicina. A sua volta il Portale nazionale per la diffusione della telemedicina, gestito dal Ministero della Salute, avrà un ruolo centrale di informazione e formazione per i cittadini, i professionisti sanitari e le imprese di settore, nonché una funzione di monitoraggio dell’effettivo utilizzo della telemedicina nell’assistenza sanitaria su tutto il territorio nazionale”. Lo ha dichiarato il ministro della Salute Orazio Schillaci intervenendo al convegno ‘Un nuovo paradigma della sanità pubblica’, promosso questa mattina presso il ministero per presentare il nuovo intergruppo parlamentare ‘Sanita digitale e terapie digitali’. “Il Pnrr ci consentirà anche di ammodernare il parco tecnologico e digitale ospedaliero per rendere i nostri nosocomi più sicuri e sostenibili, nonché di rafforzare il sistema di raccolta e analisi dei dati, sempre più strategici per una efficace programmazione sanitaria, la promozione della ricerca e la prevenzione delle malattie – ha aggiunto Schillaci -. Io credo che sia necessario portare avanti questa rivoluzione culturale ormai in atto e guardare alle innovazioni con coraggio e nello stesso tempo dobbiamo avere uno spirito di collaborazione in Europa nell’approccio alle terapie digitali. Si tratta di dispositivi medici che negli Stati Uniti d’America si stanno diffondendo rapidamente. Basti pensare che nel solo 2022 la Federal and Drugs negli USA ha approvato per l’utilizzo nella pratica clinica circa 90 nuove terapie digitali di cui la maggior parte in ambito cardiovascolare e in ambito radiologico. Tali terapie senza dubbio aprono scenari che meritano massima attenzione e giusta prudenza per bilanciare lo slancio fra le promesse della tecnologia e dell’intelligenza artificiale con la solidità delle necessarie evidenze scientifiche. Bisogna avere sempre presente che tutto ciò che afferisce alla tutela della salute, ogni strumento, deve anzitutto essere sicuro e sottoposto a rigoroso vaglio scientifico. In questo ambito, il sistema dei dispositivi medici, con la relativa normativa comunitaria e interna, costituisce il naturale perimetro entro cui agire e confrontarsi poiché è in questo complesso di norme che si rinvengono riferimenti certi e procedure già ben delineate, che nel corso degli anni hanno dimostrato solidità e garantito la disponibilità di dispositivi sicuri. Abbiamo davanti a noi un percorso da fare insieme, nella consapevolezza che il Servizio sanitario nazionale ha tutti gli strumenti per affrontare anche questa sfida” ha concluso.