Sempre meno i praticanti commercialisti. Nel 2022, infatti, gli iscritti alla sezione del registro dedicata ai tirocinanti sono calati dell’8,4% rispetto al 2021, arrivando a quota 12.781 unità. L’anno scorso, inoltre, si è registrata per la prima volta una crescita pari a zero degli iscritti all’albo di categoria, che rimangono comunque sopra la soglia di 120 mila. Aumentano, invece, gli iscritti alla sezione B dell’albo, le società tra professionisti e i redditi, che segnano un + 9,3%, con un valore medio di 68.073 euro. Sono solo alcuni dei numeri presenti nel rapporto annuale sull’albo dei dottori commercialisti, pubblicato ieri dalla Fondazione nazionale di ricerca della categoria, anche in vista degli stati generali della professione, convocati oggi a Roma alla nuvola di Fuksas.
Calano, quindi, di oltre 1000 unità (1.173 per la precisione) i praticanti commercialisti, andando a confermare un trend che ormai va avanti da anni, tranne alcune eccezioni. Questo dato sommato alla crescita zero degli iscritti all’albo segnala una scarsa attrattività della professione, che però risulta già essere abbastanza corposa, visto che si superano le 120 mila unità (dal 2007 ad oggi si registra un aumento dell’11,9%). Per la precisione, gli iscritti sono aumentati di 12 unità in un anno. Sul piano territoriale «si conferma ancora una volta», come si legge nel report, «il trend asimmetrico Nord-Sud, che interessa l’andamento delle iscrizioni in atto già da diversi anni. Infatti, ad una crescita degli iscritti al Nord pari a +0,6%, fa da contraltare una decrescita al Sud (-0,6%), mentre il centro fa registrare un -0,1% di iscritti rispetto al 2021».
Numeri positivi, invece, per quanto riguarda i guadagni della categoria. Il reddito professionale netto medio dei commercialisti nel 2021 (dichiarazioni 2022), infatti, è «sensibilmente aumentato», come affermano dallo stesso Consiglio nazionale. Il tasso di crescita annuale è stato del 9,3% e il valore medio si è portato a 68.073 euro. Il reddito mediano, invece, è cresciuto del 10,5% portandosi a 39.249 euro pari al 57,6% di quello medio e superiore, quindi, rispetto al 57% di un anno prima. Rispetto al 2008, il reddito professionale netto medio è aumentato del 13,7%, «mentre lo stesso espresso in termini reali, cioè al netto dell’inflazione, è diminuito del 10,0%», sottolineano dal Cndcec.
Michele Damiani, ItaliaOggi