Non serve tanta fantasia per capire quali possono essere i settori che maggiormente trarranno beneficio dalla progressiva diffusione di internet e servizi collegati in Africa.
La differenza tra il continente africano e altre aree del mondo si noterà forse di più nelle modalità con cui questa marcia si svilupperà e nei “salti” di tappe che saranno all’ordine del giorno. Forse è anche sbagliato usare il futuro; in effetti, scrive il mensile Africa e Affari “parliamo di una rivoluzione che sta già avvenendo e che proseguirà a ritmi serrati nel corso di pochissimi anni”. Questi “salti di rana”, pure noti con il termine inglese leapfrogging, consentiranno una crescita economica che è sin da ora facilmente misurabile. Secondo stime correnti, citate nel rapporto e-Conomy Africa di Google e International Finance Corporation (Ifc, istituzione parte del gruppo Banca mondiale impegnata nel sostegno al settore privato dei Paesi meno sviluppati), un incremento del 10% nel tasso di penetrazione di internet porta con sé in Africa un aumento del pil pro capite del 2,5%, superiore alla media globale del 2%. Più in generale, un accesso a internet del 75% della popolazione porterebbe alla creazione di 44 milioni di posti di lavoro e, scrivono gli esperti di e-Conomy Africa, entro il 2025 l’economia africana via internet potrebbe valere 180 miliardi di dollari.
Nel rapporto citato, sono sei i settori che vengono presi in esame e che danno la misura di quello che sarà l’impatto determinato dalla progressiva accessibilità dei servizi in rete: fintech, commercio elettronico, salute, media e intrattenimento, mobilità elettrica e consegne di cibo a domicilio, b2b e logistica.