«L’introduzione dell’educazione finanziaria tra le competenze di educazione civica è un passo importante verso la crescita delle competenze individuali e dunque della cultura economica del Paese. L’iniziativa del Governo, per la quale da tempo il Parlamento si batteva, faciliterà il lavoro che già da anni viene svolto nelle scuole da alcuni soggetti istituzionali, tra cui la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio (Abi) per inserire le prime nozioni di base sui concetti di spesa e pianificazione finanziaria sui pagamenti digitali e sul mondo fintech» ha detto Stefano Lucchini, presidente della Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio.
«Si tratta, più in generale, della capacità di compiere scelte consapevoli nella gestione del denaro, strumento indispensabile per il benessere e la sostenibilità individuale e sociale, ma anche fattore di efficienze per l’economia. E, non dimentichiamolo, si tratta anche di dare applicazione all’art.47 della Costituzione sulla tutela del risparmio, un diritto che, data la complessità e la volatilità dei mercati, non può essere garantito in assenza di un adeguato livello di educazione e consapevolezza finanziaria» ha concluso Lucchini, commentando la decisione del Governo.
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