Ausl Romagna ed Eni (nella foto, l’a. d. Claudio Descalzi) hanno sottoscritto un accordo per un progetto sperimentale che porti all’inserimento della figura dell’infermiere di famiglia o di comunità all’interno della Casa di comunità di Marina di Ravenna. L’iniziativa, secondo quanto rende noto l’azienda sanitaria è “in linea con l’attuazione degli interventi previsti dal Pnrr e con le direttrici di intervento di Eni a livello globale in ambito di supporto a programmi di promozione della salute delle comunità”. Nello specifico si vuole facilitare l’assistenza a pazienti affetti da malattie cronico-degenerative – in particolare presso la CdC di Marina di Ravenna – avvalendosi dell’impiego della figura dell’infermiere di famiglia o di comunità (IFoC), e andando a rafforzare il sistema assistenziale sul territorio, promuove una maggiore accessibilità all’assistenza sanitaria e socio-sanitaria e facilitare l’integrazione delle diverse figure professionali. “La figura dell’infermiere di famiglia o di comunità – spiega Mauro Taglioni, nella foto, direttore della direzione infermieristica e tecnica di Ausl Romagna – è il riferimento per tutta la popolazione e agisce attraverso interventi diretti e indiretti che hanno come destinatari la persona e la famiglia. La sua funzione è operare per una presa in carico a garanzia della continuità assistenziale, con attività dirette sulle persone assistite, in ambulatorio o a domicilio, facilitando inoltre il percorso della presa in carico favorendo la collaborazione tra le figure professionali e i servizi sociosanitari. E’ un professionista inserito nella comunità, in grado di creare una relazione di fiducia con gli individui che la compongono per promuoverne la salute e consentire loro di raggiungere il più elevato stato di benessere possibile”.
Secondo Filippo Uberti, responsabile salute di Eni, “questo importante progetto di assistenza ai malati cronici è un ulteriore elemento che si aggiunge alle collaborazioni che Eni ha con la sanità regionale come il progetto che si sta portando avanti con il 118 per la gestione della salute delle persone che operano sulle piattaforme”.