Stop allo smart working per i lavoratori di Ama. La decisione della partecipata dei rifiuti è stata comunicata ai propri dipendenti attraverso una circolare che richiama in sede tutti i dipendenti amministrativi. Unica deroga, fino al 30 giugno prossimo, come previsto dalla legge per i lavoratori fragili e per chi ha figli minori di 14 anni purché nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito per sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o che non vi sia un genitore non lavoratore “purché – sottolinea il direttore Organizzazione e Risorse Umane – tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione. Una scelta che ha fatto saltare sulla sedia le organizzazioni sindacali.
La Fp-Cgil parla di un “passo indietro sull’organizzazione del lavoro” che attraverso il suo segretario di Roma e Lazio, Giancarlo Cenciarelli aggiunge “lo smart working ha migliorato l’indice di presenza del personale amministrativo ed ha inciso positivamente sulla produttività. Un dato che contabilizzato può consentire ad Ama di risparmiare circa 9.000 euro l’anno per ogni postazione negli uffici”.
Sulla stessa linea anche Marino Masucci, segretario generale della Fit – Cisl che rileva che la decisione dell’azienda “non può abbattersi sui lavoratori senza essere oggetto di un confronto condiviso. Al tempo stesso, è fondamentale che la questione sia affrontata all’interno di un piano di gestione programmata del personale, che abbia l’obiettivo di valorizzarlo” e indica una strada “”confronto e qualità, con un approccio partecipativo, che valorizzi i lavoratori come primi conoscitori di luci e ombre di un’azienda vasta e complessa”.Non è mancata la risposta di Ama alle critiche e attraverso un comunicato stampa fa sapere di aver “avviato da tempo un confronto con i sindacati, proprio a partire dalla necessità di adeguarsi alle nuove regole e alle esigenze di sostenibilità e recupero della produttività aziendale. Trasformare il modello organizzativo per le diverse attività e processi aziendali sarà il passo necessario per applicare lo smart working in maniera utile tanto per l’azienda quanto per i lavoratori. Inoltre – scrive l’azienda – Ama ha già reso nota ai sindacati la disponibilità ad aprire il confronto sul ricorso al lavoro da remoto per le attività di Centrale Operativa, Numero Verde, Tari, ed Ufficio Stampa, senza escludere ulteriori applicazioni future. La sperimentazione di lavoro da remoto portata avanti, prescindendo totalmente dalla natura dei processi organizzativi serviti e dal loro grado di digitalizzazione, non ha invece fornito gli esiti sperati. Gli “smart worker” hanno potuto fruire con continuità delle postazioni di lavoro individualizzate che caratterizzavano i modelli organizzativi precedenti e non hanno pertanto consentito alcun recupero significativo di spazio. In prospettiva, la riduzione del costo degli spazi occupati rappresenterà comunque uno degli elementi chiave nella ricerca di nuove opzioni organizzative”.