
«Il settore vitivinicolo veneto è destinato a crescere in maniera esponenziale da qui al prossimo decennio. Oggi il tema chiave è la sostenibilità ambientale ed economica». Così analizza la performance Cia Veneto. L’associazione di categoria ha reso noti i numeri di un settore che continua a crescere, con il Veneto primo in Italia per produzione ed export di vino. Nel 2022 sono stati prodotti 12 milioni di ettolitri (ovvero il 22,34% della produzione italiana, che conta, complessivamente, 53,7 milioni di ettolitri). Dietro troviamo la Puglia con 10,6 milioni di ettolitri, e l’Emilia Romagna, 7,4 milioni di ettolitri. La superficie viticola regionale ha raggiunto quasi i 100mila ettari (+30% rispetto al 2021), investiti prevalentemente a Glera-Prosecco (36.150 ettari) e Pinot Grigio (16.020 ettari). Questi due vitigni, insieme, rappresentano oltre la metà del vigneto regionale. Il Prosecco, in particolare, è la DOP che nel 2022 è cresciuta più di tutti nei mercati esteri con un +20,2% in valore e un +4% in volume. I bianchi del Veneto hanno fatto registrare un +7,3% di valore e un -7,6% di volumi, mentre i rossi un +2,7% di valori e un -3,5% di volumi. Eccellenti pure i numeri relativi all’export del Prosecco nei nuovi mercati esteri: la Corea del Sud ha registrato un +247% in volume nel periodo 2019-2022, la Bulgaria un +202%, la Lettonia un +216%, la Romania un +139% e la Lituania un +150%. A commentare i dati è il presidente di Cia Veneto Gianmichele Passarini: «Saper comprendere queste dinamiche (la sostenibilità, ndr) e anticipare le richieste ci permetterà di dirigere i nostri sforzi in direzioni specifiche, rendendo più efficienti ed efficaci le nostre attività. Lavoriamo e viviamo in stretta connessione con l’ambiente che ci circonda, siamo chiamati alla tutela e al rispetto dello stesso. Questo stesso comparto è stato uno dei primi a cogliere l’importanza della sostenibilità e a dotarsi degli strumenti idonei, elaborando protocolli in grado di assicurare la conformità agli standard internazionali riconosciuti».