Il 53% aziende italiane con più di dieci dipendenti investe in innovazione. Il dato complessivo è la media tra il 58% del Nord e il 45% del Sud, dove ci sono più aziende di dimensioni ridotte, che hanno una minore propensione a farlo. Il problema per l’Italia è che si investe solo o quasi esclusivamente su macchinari e impianti e poco su formazione, ricerca e sviluppo. Le cifre e l’analisi sono di Luigi Riva, presidente e fondatore di Strategic Management Partners, azienda leader nel settore della consulenza manageriale, che ha promosso nella sede dell’Unione industriali di Napoli un dibattito sull’innovazione come motore di sviluppo per la Campania. “Chi sceglie di innovare con strategie complesse – fa notare Riva, che è anche presidente di Confindustria Assoconsult – operando su tutti i fronti dell’innovazione, ha una probabilità doppia di crescere rispetto a chi investe su un singolo fattore o più del doppio rispetto a chi non investe in alcun modo”. Un esempio virtuoso di questo tipo di strategia è Hitachi Rail, player globale nel settore ferroviario. “Il ricorso all’innovazione in termini tecnici e manageriali – sottolinea il presidente Maurizio Manfellotto – ha consentito a un’azienda che era il tipico carrozzone nazionale di diventare in pochi anni oggetto di acquisizione da parte di una realtà come Hitachi. Abbiamo deciso di applicare il criterio manageriale, migliorando l’efficienza della produzione. Oggi da noi i saldatori lavorano con un tablet e i montatori dei sediolini sono assistiti da macchinari che consentono loro di farlo più rapidamente e con meno rischi. Se prima occorrevano 200 giorni per produrre un Frecciarossa, oggi ne facciamo due in 45 giorni”. Per il presidente dell’Unione industriali di Napoli, Costanzo Jannotti Pecci, questo incontro si svolge in un territorio come Napoli, dove “l’innovazione oggi non è una mera enunciazione, come dimostra quanto è stato fatto con il polo di San Giovanni a Teduccio. Il Sud e la Campania hanno tutte le carte in regola da questo punto di vista”. Su questa linea si è mossa Strategic Management Partners, che nel 2020 ha deciso di aprire una sede a Napoli, dopo quelle di Milano e Roma. “E’ un’idea che avevamo in testa da tempo – rivela il managing partner, Salvatore Manfrè – per valorizzare le risorse che già avevamo in città. Nonostante siamo partiti proprio con l’arrivo del Covid, possiamo dire che i primi riscontri sono stati ottimi. Oggi operiamo con una cinquantina di persone su Napoli, lavoriamo con i manager del territorio, ma anche da remoto per attività su scala nazionale e globale. La città ha risposto bene e noi punteremo sempre di più su Napoli”. Anche a livello nazionale, evidenzia Riva, i dati dell’osservatorio di Assoconsult dimostrano come il settore della consulenza abbia raggiunto “un fatturato annuo di quasi sei miliardi, con una crescita del 10% nel 2022 e un’ulteriore 10% di crescita prevista per l’anno in corso”.