Una maratona di eventi a Milano per celebrare la giornata internazionale della donna. Anzi, un percorso. A cominciare dalla camminata, aperta a tutti, che il 10 marzo vedrà assessori e consiglieri comunali visitare quei luoghi cittadini dedicati ad alcune delle donne che hanno fatto grande Milano. Un palinsesto per ricordare, con loro, non solo le tante figure dell’universo femminile che hanno contribuito alla crescita della città e del paese ma anche quelle che combattono oggi, dall’Ucraina all’Iran. La camminata partirà alle 11 da piazza Belgiojoso, nel centro storico, teatro della prima statua dedicata a una donna in città, la risorgimentale Maria Cristina di Belgiojoso; si raggiungeranno quindi quei giardini in zona Paolo Sarpi che portano il nome di un’altra donna, Lea Garofalo, che una sua rivoluzione la fece, per lei e per la figlia, contro la ‘ndrangheta. E poi ancora, tra le altre, l’architetta laureata al Politecnico Gae Aulenti, l’infermiera uccisa dalla mafia insieme al marito Carlo Alberto Dalla Chiesa Emanuela Setti Carraro, la milanese deportata nei lager nazisti Antonia Frigerio Conte la cui memoria riposa metaforicamente in una pietra d’inciampo, la poetessa icona dei Navigli Alda Merini, la ‘scienziata delle stelle’ Margherita Hack. Un viaggio, quello di “Milano città delle donne”, che vive anche d’arte, alla scoperta di opere e artiste che celebrano la figura e il genio femminili nei secoli: lungo un percorso espositivo studiato dal Comune, si spazia dal Museo del Novecento alla Casa Museo Boschi di Stefano, passando per i musei del Castello Sforzesco, il Museo Archeologico, la Galleria d’Arte Moderna, il Cimitero Monumentale. E ancora i murales che ritraggono staffette partigiane in via Sammartini, Ortica e Niguarda. Per l’occasione, tra l’altro, il 10 marzo l’accesso alle collezioni permanenti di questi musei sarà gratuito per tutte le donne. Donne protagoniste, insomma: nella storia, nell’arte, nella scienza, nella vita e nel futuro di Milano. A Palazzo Marino, nella Sala dell’Orologio, la delegata alle Pari Opportunità di Genere, Elena Lattuada, ha illustrato queste ed altre iniziative della campagna “Milano Città delle donne”, il ‘contenitore’ progettato dal Comune di Milano per l’8 marzo appunto. Lo ha fatto rilanciando l’importanza per le giovani donne di scegliere percorsi di studio tecnico scientifico – le famose carriere Stem – chiedendo alla neo-rettrice del Politecnico di Milano Donatella Sciuto e alla rettrice di Milano Bicocca Giovanna Iannantuoni di raccontare figure di donne di ieri e dell’oggi che hanno contribuito alla ricerca in campo nazionale e internazionale. Ospite d’eccezione la ‘signora delle comete’, Amalia Ercole-Finzi, ingegnera di Gallarate, 110 e lode al Politecnico, prima donna italiana a laurearsi in ingegneria aeronautica. Nasa, Asi, Esa: ‘star’ di nome e di fatto. Intanto, in un presente segnato ancora da profonde e insolute disparità di genere, tracciare la sfida per il futuro significa anche lavorare sui simboli; un punto di partenza, per Lattuada, è il “riequilibrio di genere nelle intestazioni, per rendere, anche simbolicamente, Milano città di donne e uomini”. Ecco che è online da oggi una pagina, realizzata dal settore toponomastica del Comune, pensata per raggruppare in un unico itinerario le vie, le piazze, i monumenti e le pietre di inciampo dedicate alle donne. Mappa che dall’8 marzo dovrà includere anche il ‘Parco 8 marzo’, nell’area della ex stazione di Porta Vittoria: una nuova area verde con percorsi ciclopedonali, giochi per i più piccoli con spazi e tavoli per la socialità di tutto il quartiere che sarà inaugurata dal sindaco Giuseppe Sala. “Noi – ha detto il sindaco, arrivato a sorpresa in conferenza stampa – da questo punto di vista dobbiamo batterci. Se l’occupazione femminile in Italia è al 50% e a Milano il 62%, non sono contento ma penso a quale gap salariale ci sia. Queste giornate intorno all’8 di marzo sono importanti per richiamare l’attenzione, occasioni di riflessioni ma anche di piacere, con mostre fatte da donne o per le donne”. “Non è vero che non ci sono stati miglioramenti nella condizione femminile – ha aggiunto – non è vero però neanche che siamo avanti nel percorso, anzi, siamo ancora molto indietro. Io sono qua per dirvi che ci sono, anche perché l’80% di quello che sono lo devo a mia madre”. Tutte le iniziative di “Milano Città delle donne”, organizzate in collaborazione con associazioni e municipi, sono pubblicate sul sito del Comune di Milano.