Ammontano a quasi 3,3 milioni di euro le risorse assegnate alla Sardegna dal ministero dell’Agricoltura per il 2022, provenienti dal Fondo per l’attuazione della Strategia forestale nazionale, che definisce gli indirizzi nazionali per la tutela, la valorizzazione e la gestione sostenibile del patrimonio forestale nazionale e per lo sviluppo del settore e delle sue filiere produttive, ambientali e socio-culturali. La Giunta regionale, a questo proposito, ha approvato una delibera per la ripartizione dello stanziamento.
“La Regione Sardegna, in base alle sue specificità e alle esigenze territoriali – ha evidenziato il presidente Christian Solinas (nella foto) – ha deciso come impiegare le risorse ministeriali per l’adozione di una programmazione regionale, individuando obiettivi e definendo le relative linee d’azione in coerenza con la strategia nazionale”. Nello specifico, sono stati assegnati all’agenzia regionale Agris 350mila euro per la certificazione della gestione forestale delle sugherete pubbliche, 50mila per quella dei materiali di moltiplicazione della specie ‘Quercus suber L’. All’agenzia regionale Forestas sono stati destinati, invece, 400mila euro per la pianificazione territoriale di distretto, 1 milione 288mila euro per gli interventi di adeguamento strutturale del comparto vivaistico pubblico, 300mila euro per le attività corsuali di formazione per la qualifica regionale di operatore forestale. Infine, 900mila euro sono stati concessi al Corpo forestale per gli strumenti informativi di base finalizzati alla pianificazione forestale di distretto. L’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Marco Porcu, ha puntualizzato che “per la Sardegna è importante aumentare l’attenzione per la filiera del sughero, infatti il tema della gestione delle sugherete è sempre più al centro di interessi ecologici, in relazione al loro valore paesaggistico, culturale, identitario, economico e di biodiversità, in quanto l’Italia si colloca come sesto produttore mondiale. Vogliamo proporci come Regione leader al tavolo di lavoro nazionale – ha sottolineato Porcu – istituito per il settore sughericolo, perciò necessita un concreto rilancio, favorendo un approccio integrato di filiera. Si devono intraprendere i percorsi di certificazione delle produzioni primarie e tutelare la qualità del sughero locale, anche attraverso l’identificazione dei materiali di moltiplicazione della specie ‘Quercus suber L’, da certificare come qualificati e controllati”.