Mangiate le arance: sono le super arcinemiche della steatosi epatica

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Una dieta ricca di arance per la cura della steatosi epatica. È l’obiettivo di uno studio dell’Istituto Nazionale di gastroenterologia “S. de Bellis” di Castellana Grotte, nel Barese. Sono stati coinvolti 60 pazienti, di età compresa fra i 30 e i 65 anni, con steatosi epatica non alcolica associata ad una alterazione del metabolismo glucidico e lipidico (MAFLD). Attualmente l’unica terapia efficace prevede la correzione dello stile di vita.  Gli agrumi, ed in particolare le arance, possiedono spiccate proprietà nutraceutiche per il loro alto contenuto di polifenoli, antinfiammatori naturali.  I ricercatori dell’Irccs “de Bellis”, alla luce dei promettenti risultati di una sperimentazione preclinica coordinata dalla dottoressa Maria Notarnicola sul ruolo dell’esperidina (un polifenolo presente nelle arance) hanno deciso di estendere lo studio ai pazienti: dovranno consumare 4 arance al giorno per 28 giorni. “Lo studio dei nutraceutici, come ad esempio l’esperidina estratta dalle arance o i polifenoli dall’olio extravergine di oliva – sottolinea il direttore scientifico Gianluigi Giannelli – rappresenta una delle linee di ricerca dell’Istituto pugliese approvate dal Ministero della Salute”. In questi giorni le arance sono state al centro dell’attenzione per la campagna promossa dall’AIRC: “Il rapporto tra nutrizione e cancro – prosegue Giannelli – è oggetto di numerose nostre ricerche recentemente divulgate attraverso le pubblicazioni nella comunità internazionale, ed è sostenuta, tra l’altro, da diversi progetti di ricerca finanziati dell’AIRC”.