La vita è un teatro ed ognuno di noi va in scena tutti i giorni, nessuno escluso. È questo il messaggio che la Lega Italiana Contro l’Epilessia (Lice) rivolge alle persone che convivono con l’epilessia, per non arrendersi alla propria condizione, perché raggiungere una migliore qualità di vita oggi si può. Nei Paesi industrializzati, lepilessia interessa circa 1 persona su 100. Questa patologia si può verificare in tutte le età, con due maggiori picchi di incidenza, uno nei primi anni di vita e l’altro – sempre più elevato – nell’età più avanzata. Attualmente si calcola, infatti, che in Italia ogni anno si verifichino 86 nuovi casi di Epilessia nel primo anno di vita, 20-30 nell’età giovanile/adulta e 180 dopo i 75 anni. Alla base dell’alto tasso di incidenza nel primo anno di vita ci sono soprattutto fattori genetici e rischi connessi a varie cause di sofferenza perinatale, mentre per gli over 75 la causa risiede soprattutto nel concomitante aumento delle patologie legate all’età: ictus cerebrale, malattie neurodegenerative, tumori e traumi cranici. Lice e Fondazione Lice, in collaborazione con Giffoni Innovation Hub, davanti a una platea di giornalisti e Istituzioni, hanno presentato in conferenza stampa “Si va in scena. Storie di Epilessia”, la campagna di awareness contro lo stigma sociale che spesso comporta l’esclusione da una vita normale per chi convive con l’Epilessia, anche in ambito scolastico e lavorativo. La Giornata internazionale è stata l’occasione per lanciare un contest dedicato al tema dell’inclusione sociale, dalla scuola al lavoro. La campagna prevedrà, infatti, il coinvolgimento diretto delle persone con epilessia ed i loro caregiver che vorranno raccontare la storia di chi l’epilessia la vive in prima persona, in ogni ambito della vita quotidiana. La storia migliore verrà selezionata da una giuria di esperti, e diventerà il soggetto di un cortometraggio che sarà presentato dal 20 al 29 luglio al Giffoni Film Festival 2023 e, fuori concorso, alla prossima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. “In Italia le persone con epilessia sono circa 600mila – evidenzia Laura Tassi, presidente Lice – e un terzo di esse non è sensibile alla cura farmacologica, rappresentando un grave problema di inclusione sociale scolastica e lavorativa e la quota più grande di spesa per il Servizio Sanitario Nazionale e per i caregiver. L’epilessia è una malattia cronica che impatta certamente sulla vita quotidiana di chi ne soffre, anche nei rapporti con le persone, i compagni, i colleghi. Sebbene la strada da percorrere sia ancora lunga, molti passi avanti sono stati fatti, e Lice sostiene le persone con epilessia a non arrendersi alla propria condizione e ad affrontare la vita con coraggio in ogni ambito sociale”. Anche quest’anno si rinnova la tradizionale illuminazione dei monumenti italiani: nella serata del 13 febbraio, infatti, i monumenti delle principali città italiane, a partire dal Colosseo, si coloreranno di viola, il colore della lotta all’Epilessia. Numerose le manifestazioni previste nelle varie Regioni italiane consultabili sul sito Lice. “Quest’anno ancor di più – conclude Antonio Gambardella, presidente della Fondazione Lice – abbiamo voluto evidenziare quanto l’inclusione sociale sia importante per chi convive con le epilessie. Chi è affetto da patologie come queste affronta quotidianamente la discriminazione e l’esclusione dalla vita sociale, professionale o scolastica in base all’età. Per questo vogliamo che le persone con epilessia non si nascondano più per paura del giudizio, vogliamo che raccontino le loro storie, le loro paure ma anche i loro successi”.