Il gruppo Sella (nella foto, l’a. d. Massimo Vigo) ha chiuso il 2022 con risultati molto positivi e in ulteriore crescita. Il buon andamento ha riguardato tutti i settori di attività e ha confermato l’efficacia della strategia basata su un modello di business diversificato, incentrato sulla qualità del rapporto personale, l’innovazione tecnologica e digitale e la promozione di un ecosistema finanziario aperto per dare risposte efficaci alle esigenze dei clienti e avere un impatto positivo sull’economia e sulla società. In uno scenario esterno incerto e complesso – per le tensioni internazionali, la spinta inflazionistica e la dinamica dei tassi d’interesse – grazie a un’adeguata gestione dei profili di rischio, il gruppo ha ottenuto il miglior risultato di sempre del margine di intermediazione, con la crescita di pressoché tutte le componenti, rafforzando al contempo la propria solidità patrimoniale. A testimonianza della fiducia dei clienti, il loro numero complessivo è aumentato e le quote di mercato si sono ulteriormente incrementate. Ecco di seguito i principali risultati dell’anno. I risultati al 31 dicembre 2022 approvati dai Consigli d’amministrazione della capogruppo Banca Sella Holding, della società emittente titoli diffusi Banca Sella e delle altre società del gruppo si sono chiusi con un utile netto consolidato di 91,9 milioni di euro, in crescita rispetto ai 56 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente senza considerare le componenti non ricorrenti. Nel 2021, infatti, per effetto della plusvalenza ottenuta dall’operazione strategica di joint venture paritetica in Hype con illimity bank, l’utile netto era stato complessivamente di 108,3 milioni di euro. Il margine di intermediazione è cresciuto di 130,1 milioni di euro (+17,9%), raggiungendo gli 857,9 milioni di euro. Nel dettaglio, il margine di interesse è aumentato del 42,6% a 358,6 milioni di euro, grazie sia alla componente commerciale sia all’effetto positivo dei titoli indicizzati all’inflazione. I ricavi netti da servizi hanno avuto un incremento del 4,7% a 406,7 milioni di euro. Il risultato netto dell’attività finanziaria è aumentato del 5,2% a 92,6 milioni di euro, per effetto dei risultati positivi del trading in conto proprio e delle cessioni dei crediti fiscali. La raccolta globale al valore di mercato si è attestata a 48,7 miliardi di euro, in calo dell’1,1% per effetto della flessione dei mercati che ha determinato una diminuzione di 4,1 miliardi di euro del valore dei corsi dei titoli. In questo quadro, la fiducia dei clienti ha determinato un ottimo risultato della raccolta netta, positiva per 3,75 miliardi di euro. La raccolta diretta è cresciuta del 4,9% a 16,7 miliardi di euro. Gli impieghi a supporto delle attività di famiglie e imprese sono aumentati dell’8,5% a 10,6 miliardi di euro. Prosegue il rafforzamento degli indici di qualità del credito. Il costo del rischio di credito è sceso a 37 bps (era 58 bps a fine 2021). L’Npl Ratio netto è diminuito all’1,8% (era 2,2%) e l’Npl Ratio lordo al 3,5% (era 4,2%). Stabile il tasso di copertura sui crediti deteriorati al 49,5%, migliora quello sulle sofferenze al 65,7% (era 67,1%). Il Texas Ratio è ulteriormente migliorato al 27,2% (era 31,7%). Il gruppo ha confermato l’elevata solidità patrimoniale, ampiamente superiore agli standard richiesti. Il Cet1 è risultato pari al 13,21% e il Total Capital Ratio al 15,12% (erano 12,28% e 14,19%). Il livello dei coefficienti patrimoniali incorpora gli effetti derivanti dall’applicazione dei modelli interni avanzati (AIRB) sul credito, per l’impiego dei quali il gruppo ha ricevuto l’autorizzazione da Banca d’Italia nel mese di luglio. Positivi anche gli indicatori relativi alla liquidità: l’indice LCR è pari al 166,7%, mentre l’indice NSFR è al 132,8% (per entrambi gli indicatori i limiti minimi previsti sono pari al 100%). Ai risultati positivi del 2022 hanno contribuito tutti i settori in cui il gruppo è impegnato e il buon bilanciamento delle fonti di ricavo frutto della propria strategia di crescita e sviluppo. In particolare, la finanza e l’investment banking hanno registrato un incremento dei margini del 37%. La raccolta netta relativa alla consulenza e al risparmio gestito è cresciuta di 1,6 miliardi di euro con uno stock del risparmio gestito pari a 21,2 miliardi di euro. I ricavi da servizi di investimento si sono attestati a 180 milioni di euro in leggera flessione (-2%), nonostante le forti tensioni sui mercati finanziari. Significativa la crescita dei sistemi di pagamento: i volumi transati complessivi legati ai servizi di acquiring e di issuing sono aumentati del 29%, con un incremento del margine di intermediazione del 18,8% a 120 milioni di euro. Tali volumi sono stati raggiunti anche grazie all’aumento delle transazioni tramite Pos (+36%) ed e-commerce (+11%). I ricavi da nuovi business, avviati a partire dal 2018 nel quadro dei piani strategici del gruppo, sono saliti del 3,6% a 73,3 milioni di euro, in particolare grazie ai servizi di open payment e a quelli di piattaforma, al corporate e investment banking e alle soluzioni tecnologiche fornite a società terze. Il numero totale dei clienti del gruppo è ulteriormente cresciuto del 7%, raggiungendo 1,2 milioni, cui si aggiungono i clienti di Hype, considerando i quali l’incremento sale al 9% a 2,8 milioni.