
(di Tiziano Rapanà) Tempo di Halloween, ma preferisco le feste patronali. Cosa c’entro io con l’Irlanda dei Celti? È da lì che viene la paganissima tradizione che ha portato al bell’impero della zucca. E finché si loda il frutto, ben venga, ma non venitemi a parlare di fantasmini anglofoni o del sempre triste dilemma, dolcetto o scherzetto. Dilemma per dilemma, preferisco il caro essere o non essere di scespiriana memoriana. Poi, anche lì, si deve scegliere tra il canonico Amleto interpretato da Vittorio Gassman e lo strano principe di Danimarca intellettualmente deformato da Carmelo Bene, che guardava soprattutto a Le conseguenze della pietà filiale di Jules Laforgue. Sono dettagli di poco conto che nulla aggiungono al mio sconforto per Halloween. Che disdetta immaginare quelle succulenti zucche, preda di mamme affettuose pronte per l’intaglio e la creazione della ormai insopportabile lanterna mostruosa. E mangiamola ‘sta zucca! Ingrediente prediletto per ogni fantasioso minestrone, perfetta per lo sposalizio con il rigatone, la zucca è un alimento prelibato. Ne esistono tanti tipi: la Berretta piacentina, Mini Moscata, la Violina, Cappello del prete (questo tipo di zucca non c’entra nulla con i muscoli della spalla del bovino: è solo un caso di omonimia), la Trombetta, Moscata di Provenza e Delica. Mangiate la zucca perché fa bene, è ricca di vitamine e folati che potenziano il sistema immunitario. Toccasana per gli occhi e per la pelle, ha poche calorie. I diabetici la possono consumare con moderazione. Mangiate la zucca e non la mortificate con i vostri sogni di gloria estera indotta dalla pubblicità. Dite no per una volta alla recente tradizione di jack o’lantern. A Mantova la zucca si trasforma in farcia per i tortelli e in tutt’Italia è la musa ispiratrice di magnifiche ricette. Non relegate la splendida zucca a mero ornamento: rendetela protagonista della vostra creatività in cucina.