La Premier e il “Made in Italy”

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Il “made in Italy di Giorgia Meloni comincia dalla A di Armani. A nessuno è sfuggito il cambiamento di stile della Presidente del Consiglio al debutto dell’ufficialità istituzionale .Le consultazioni e l’incarico, il giuramento, il passaggio delle consegne con Mario Draghi e la cerimonia della campanella a Palazzo Chigi. Nelle tre mattinate più importanti della sua vita la prima donna a ricoprire il ruolo di capo del Governo della Repubblica ha indossato tre completi del numero uno della moda italiana. Tutto nella varie sfumature di blu , via via più scuro, è apparsa con un completo con spalle importanti,camicia di seta ,pantaloni con piega in vita ,poi un o smoking da giorno con top con una corta apertura a illuminare il viso –trucco leggero e curatissimo, capelli con carré perfetto un po’ schiariti, discreti e preziosi gioielli oro bianco e brillanti al Quirinale, e infine completo classico con camicia di seta bianca per il cordiale avvicendamento con Mario Draghi. Da Armani si limitano a confermare che si, si tratta di abiti della loro boutique,per una “cliente”, certo speciale, ma nulla di più. Ma nel retroscena c’è un biglietto di ringraziamento della neo Presidente del Consiglio a” Re Giorgio” per l’attenzione e la cura con cui lo Staff di Armani l’ha seguita nelle sue scelte in cui l’on. Meloni esprime tutta la sua ammirazione per lo stilista .In risposta un privatissimo e affettuoso biglietto di Armani che le augura non solo buon lavoro ma riconosce la portata “storica” dell’approdo di una donna a Palazzo Chigi. C’è da giurare che la collaborazione continuerà e la Presidente diventerà una convincente ambasciatrice del Made in Italy nel mondo. Del resto ora il ministero dello Sviluppo Economico si chiama anche “del made in Italy”.