Bologna, esonerato Mihajlovic. Rispetto la scelta ma non la condivido

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(di Tiziano Rapanà) Si conclude l’avventura di Sinisa Mihajlovic con il Bologna. Dopo un incontro con i vertici, si è deciso di far chiudere il sipario ad una bella storia. Così è andato l’incontro, secondo il sito della Gazzetta dello Sport: “Il vertice da parte del club aveva come scopo quello di portare alle dimissioni il tecnico serbo che però, come previsto, non ha mollato di un centimetro. Il Bologna, allora, ha deciso per l’esonero strappando di fatto il contratto fino al giugno prossimo”. Per ora, il nuovo allenatore sarà il tecnico della Primavera Vigiani. Poi si vedrà. Si fanno largo indiscrezioni sempre più concrete di un possibile arrivo di Thiago Motta. Con lui, nascono le speranze per un nuovo corso della squadra. Il presidente Joey Saputo, in una dichiarazione ufficiale, si è mostrato affranto per l’esonero: “È stata la decisione più difficile che ho preso da quando sono presidente del Bologna. In questi anni abbiamo vissuto insieme a Sinisa momenti bellissimi e dolorosi che hanno cementato un rapporto non solo professionale ma soprattutto umano. Mihajlovic ha affrontato con coraggio e determinazione la malattia fin dal giorno in cui volle rendere pubblico, in una commossa conferenza stampa, il suo stato di salute. Da allora, nonostante i ricoveri in ospedale e i pesanti effetti delle cure a cui è stato sottoposto, è sempre rimasto vicino alla squadra, sforzandosi al massimo di essere in contatto con i giocatori, di persona o in collegamento, grazie anche alla professionalità del suo staff. Il club e la città intera si sono stretti intorno all’allenatore in questa difficile esperienza personale, nonostante Mihajlovic abbia sempre preteso giustamente di essere valutato solo per il suo lavoro”. E ancora: “Ora, purtroppo, è arrivato il momento di un cambio di guida tecnica: una decisione sofferta che abbiamo dovuto prendere per il bene della squadra e del club. Ma se anche Sinisa Mihajlovic da oggi non sarà più l’allenatore del Bologna, questa società e tutte le persone che la compongono saranno sempre al suo fianco fino alla sua completa e totale guarigione e nel prosieguo della sua carriera”. Tre punti in cinque gare sono pochini ed è chiara, logica, l’insoddisfazione della dirigenza. Giustamente si pretende di più. Hanno ragione: è lecito e sacrosanto costruire le ali per volare nel cielo dell’ambizione, senza fare l’errore di rincorrere l’utopia di poter vincere sempre. Tuttavia non so se questo esonero sia stata la scelta più giusta. Bisognava dare alla squadra e al suo allenatore il tempo di incassare i pareggi e le sconfitte con Lazio e Milan. Si è voluto chiudere in fretta, voltare pagina, ricominciare con un’energia nuova. Per me, Mihajlovic doveva restare.

tiziano.rp@gmail.com