L’avvio del nuovo anno scolastico è ormai alle porte. Una novità che, auspicabilmente, contribuirà ad abbattere delle barriere per gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane è l’assegnazione di 200 milioni di euro per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione. Sono 6.085 i Comuni destinatari di questo fondo che è per metà assegnato, appunto, alle amministrazioni comunali e per metà destinato invece alle Regioni, che erogheranno a loro volta i contributi alle Province e alle Città metropolitane. A stanziare per la prima volta queste risorse, il cui riparto è stato recentemente determinato dal Viminale, è stata la Legge di bilancio 2022. Come emerge da una elaborazione di Centro Studi Enti Locali (Csel) basata su dati del ministero dell’Interno, del ministero per le disabilità, del ministero per gli Affari regionali e le autonomie, il 37% di queste somme è stato assegnato a enti del Nord Italia, il 22% al Centro e il 34% a Sud e isole.
L’obbligo di fornire “assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici e sensoriali”, garantendo “attività di sostegno mediante l’assegnazione di docenti specializzati”, era stato introdotto per gli enti locali già dalla legge n. 104 del 1992. “Di fatto, l’Istat ha certificato che, a fronte dei 268.671 studenti con disabilità iscritti l’anno scorso nelle scuole italiane di ogni ordine e grado (fonte ministero Istruzione), nel corso dell’anno scolastico 2019/2020 erano operativi su tutto il territorio nazionale solo 57mila assistenti all’autonomia e alla comunicazione, circa uno ogni 4,6 alunni con disabilità”, ricorda Csel.
“Un dossier del Servizio del bilancio del Senato, diffuso nel dicembre 2021, ha inoltre indicato che il numero di alunni con sostegno che nel corso dell’anno scolastico 2018-2019 non hanno potuto contare sull’affiancamento di un assistente all’autonomia e alla comunicazione, sebbene ne avessero necessità, è stato pari a 16.188”, aggiunge.
Gli assistenti all’autonomia e comunicazione sono figure professionali distinte dal docente di sostegno. Si tratta di operatori socio-educativi che dovrebbero affiancare gli studenti con disabilità sensoriale, psicofisica e con autismo per favorirne l’integrazione scolastica e garantire loro il pieno diritto allo studio. La loro funzione è quella di mediatori e facilitatori della comunicazione, dell’apprendimento, dell’integrazione e della relazione tra alunni, famiglie, classi, insegnanti e servizi specialistici.
La quota di 100 milioni di euro del ‘Fondo per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità’ di competenza comunale è stata ripartita tra i singoli enti in misura proporzionale al numero di alunni con disabilità fisiche o sensoriali iscritti nell’anno scolastico che si conclude in quello di assegnazione del contributo nelle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado di ciascun comune.
Complessivamente, i 1.246 comuni lombardi interessati dal provvedimento hanno ricevuto il 21% di queste risorse (euro 20.867.816). Ai 487 comuni campani presenti nell’elenco sono andati invece 10.788.483 di euro e ai 396 comuni laziali stati assegnati 10 milioni e 264.818 euro. Poco distanti la Sicilia con 10.107.228 euro per 369 enti, il Veneto con 7.111.080 euro per 528 amministrazioni e l’Emilia Romagna con 6.630.483 euro per 312 comuni. Sono inoltre presenti nell’elenco: 251 enti pugliesi che globalmente si sono visti assegnare 6.457.722 euro, 706 enti piemontesi (6.084.305 euro), 259 comuni toscani (euro 5.125.067), 337 amministrazioni calabresi (2.834.154 euro), 280 enti sardi (2.601.197 euro), 198 comuni marchigiani (2.553.235 euro) e 154 amministrazioni liguri che hanno percepito, nel complesso, 2.296.296 euro.
Chiudono il cerchio l’Abruzzo con 206 enti e risorse totali pari a 2.248.334 euro, il Friuli Venezia Giulia con 1.526.949 per 176 comuni, l’Umbria con 1.445.707 euro per 87 enti, la Basilicata con 669.997 euro per 198 amministrazioni e i 75 comuni molisani che hanno avuto, globalmente, contributi per 387.120 euro.
Le somme più ingenti sono state assegnate, nell’ordine, a Roma (4.185.896 euro), Milano (2.462.695 euro), Napoli (2.139.686 euro), Palermo (1.329.718 euro), Catania (1.124.167 euro) e Torino (1.074.248 euro).
Per quanto riguarda le risorse appannaggio di province e città metropolitane, che saranno veicolate dalle regioni, una ipotesi di riparto è stata formulata in uno schema di decreto del ministro per le Disabilità e del ministro per gli Affari regionali e le autonomie. Ove questo dovesse essere confermato, complessivamente dovrebbero approdare in Abruzzo ulteriori 2.979.315 euro, in Basilicata 1.072.553 euro, in Calabria 4.379.593 euro, in Campania 13.209.715 euro, in Emilia Romagna 9.313.906 euro, nel Lazio 11.029.141 euro, in Liguria 3.243.197 euro, in Lombardia 15.583.236 euro, nelle Marche 3.351.020 euro, in Molise 665.380 euro, in Piemonte 7.773.175 euro, in Puglia 9.750.873 euro, in Toscana 8.834.378 euro, in Umbria 2.323.866 euro e, infine, in Veneto 6.490.651 euro.
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