La produzione di grano duro nelle Marche calerà del 10% come conseguenza della siccità: una resa migliore rispetto alle previsioni iniziali. Lo rende noto Coldiretti Marche, che ha elaborato i dati dei Consorzi Agrari d’Italia. La minore produzione sconta anche gli aumenti del carburante e delle principali materie prime come concimi (+170%) e sementi (+90%). Le Marche rappresentano il terzo granaio d’Italia, dopo Sicilia e Puglia con oltre 100 mila ettari coltivati a grano duro (4,2 milioni di quintali prodotti nel 2021, secondo l’Istat), mentre il grano tenero ne conta quasi 14 mila, con una produzione di 684 mila quintali. “A preoccupare le imprese è la riduzione delle rese – ha spiegato Alberto Frau, direttore di Coldiretti Marche -: per la siccità sono in gravissima difficoltà anche girasole, mais e gli altri cereali, ma anche i pascoli, l’alimentazione degli animali, gli ortaggi e la frutta. In questo scenario di profonda emergenza idrica è necessario agire nel breve periodo per definire le priorità di uso delle risorse idriche ad oggi disponibili, dando precedenza al settore agricolo”.