“Siamo a uno snodo senza precedenti per il nostro Servizio sanitario nazionale. Per la prima volta dopo molti anni si è aperta una nuova stagione di investimenti, ci sono risorse senza precedenti che arrivano sul Ssn. Quando sono diventato ministro, due anni e mezzo fa, avevamo 114 miliardi di euro sul fondo sanitario nazionale. Si metteva mediamente 1 miliardo di euro in più l’anno, circa lo 0,8%. Dopo 2 anni e mezzo sul fondo sanitario nazionale abbiamo circa 10 miliardi in più”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nella foto, intervenuto al convegno “i valori del Servizio sanitario nazionale e le sfide della post pandemia” organizzato da Fiaso e Asl di Teramo. “C’è stata oggettivamente – ha spiegato il ministro – una crescita significativa della quantità di risorse ordinarie che permanentemente lo Stato investe sulla salute. Per me un fatto positivo che segnala la direzione giusta, ma bisognerà fare di più con le prossime leggi di bilancio, perché questa somma possa crescere e perché – ha concluso Speranza – passi l’idea che ogni euro in più che lo Stato mette sulla salute non è spesa pubblica ma investimento sulla qualità della vita delle persone”.
A ribadire l’importanza della valorizzazione delle risorse umane in sanità anche il presidente di Fiaso Giovanni Migliore: “Negli ultimi dieci anni a causa del blocco del turnover e dei tetti di spesa per il personale – ha detto – il Servizio sanitario nazionale ha perso oltre il 6% degli organici. Un’emorragia che continua ogni anno quando vanno in pensione, tra quota 100 e limiti di età, più di 20mila tra medici e infermieri a fronte di soli 14mila tra nuovi specializzandi e neolaureati in infermieristica. È chiaro – ha concluso il presidente di Fiaso – che si è stratificato nel tempo un grosso divario tra assunzioni e cessazioni, che ha impoverito gli ospedali e le Asl e a cui dobbiamo cercare di far fronte”.