Saras (nella foto, il presidente Massimo Moratti) ha chiuso il primo trimetre con un utile netto reported di 76,6 milioni di euro, contro un dato negativo per 23,8 milioni registrato nello stesso periodo dello scorso anno. I ricavi sono stati pari a 2,95 miliardi (+81%): la variazione è da ricondursi prevalentemente al significativo apprezzamento dei principali prodotti petroliferi e all’incremento del prezzo di vendita dell’energia elettrica rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, si legge in una nota del gruppo. La posizione finanziaria netta a fine periodo era negativa per 445 milioni di euro, sostanzialmente in linea con quanto riportato al 31 dicembre scorso. Nonostante l’attuale scenario mantenga degli elementi di incertezza legati in particolare al rischio di inflazione e a una minore crescita dei consumi, oltre che all’approvvigionamento di grezzi, è prevedibile che nel corso del 2022 – in presenza di una minore offerta dalla Russia – la domanda di prodotti petroliferi, e con essa i margini di raffinazione, in particolare del diesel, si mantengano elevati. Rispetto all’Emc Reference margin, Saras prevede di poter conseguire nel 2022 un premio di raffinazione medio su base annua di 6/7 dollari al barile.