Nel primo trimestre del 2022 Eni mette a segno un Ebit adjusted consolidato (utile operativo adjusted) di 5,191 miliardi, in crescita del 293% rispetto al 1° trimestre 2021 (1,321 miliardi). Performance trainata dai solidi risultati della E&P con un Ebit adjusted di 4,38 miliardi, un incremento di 3 miliardi rispetto al primotrimestre 2021 dovuto alla capacitá di catturare il rilevante aumento dei prezzi di realizzo delle produzioni equity (+70% in media). L’utile netto adjusted sale a 3,27 miliardi con una crescita di 3 miliardi, sostenuto dai maggiori risultati delle partecipazioni valutate all’equity e dalla riduzione del tax rate dovuta a un migliore mix geografico e dall’effetto prezzo nella E&P, e dai contributi positivi di GGP e di R&M ai risultati consolidati. In particolare, il segmento GGP (Global Gas & LNG Portfolio) ha registrato un Ebit adjusted di 0,93 miliardi, rispetto al breakeven del primotrimestre 2021, sostenuto dalla crescita delle vendite, dai migliori risultati del business internazionale del GNL nel contesto di un robusto scenario prezzi, e dall’ottimizzazione dei margini sfruttando la flessibilitá del portafoglio di approvvigionamento gas. Per quest’anno viene rivista al rialzo la guidance dell’utile operativo adjusted di GGP, atteso a circa 1,2 miliardi rispetto al precedente target di 0,9 miliardi considerando l’evoluzione attesa del mercato. Il business retail, renewable & mobilitá elettrica gestito da Plenitude è ben posizionato per conseguire la guidance annuale di Ebitda adjusted (oltre 0,6 miliardi) nonostante la volatilitá dello scenario, confermando la resilienza del nostro modello integrato di business. Confermata a guidance di oltre 2 GW di capacitá installata da fonti rinnovabili a fine 2022 (al 100%). E’ anche confermata l’offerta pubblica di azioni della controllata Plenitude e la quotazione sul listino milanese attraverso una IPO entro il 2022, soggetta alle condizioni di mercato. Il business R&M ha conseguito un risultato positivo (24 milioni), in significativo miglioramento rispetto alla perdita di 159 milioni del primo trimestre 2021. Il business chimico gestito da Versalis ha mostrato invece un trend debole con un peggioramento di -154 milioni rispetto al periodo di confronto, penalizzato dall’aumento delle quotazioni della carica petrolifera e dai maggiori costi delle utilities industriali. L’indebitamento finanziario netto ante IFRS 16 al 31 marzo 2022 risulta di 8,62 miliardi in riduzione di 0,4 miliardi rispetto al 31 dicembre 2021. “La nostra performance ha dimostrato soliditá e resilienza in un contesto di estrema volatilitá dei prezzi e di incertezza a causa della guerra in corso e delle tensioni internazionali”, ha commentato l’ad di Eni, Claudio Descalzi, “è stato un trimestre di evidenti progressi nell’attuazione della nostra strategia volta a garantire sicurezza e sostenibilitá del sistema energetico, mantenendo il nostro forte impegno a una giusta transizione energetica e alla creazione di valore per i nostri stakeholders”.
ItaliaOggi