Il Gruppo Sciuker, quotato sul sistema multilaterale di negoziazione Euronext Growth Milan, organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. tramite Sciuker Frames S.p.A., che ha costituito il primo polo di infissi e schermature solari dal design Made in Italy, comunica che la controllata Sciuker Ecospace ha firmato 14 contratti di appalto del valore complessivo pari a € 17,1 mln. Il numero di contratti sottoscritti da Sciuker Ecospace raggiunge quota 103. I contratti stipulati dal 1° gennaio 2022 ammontano ad un totale lordo complessivo pari a circa Euro 56,4 Milioni rispetto all’obiettivo di fatturato relativo al business Superbonus 110%, comunicato il 15 febbraio 2022, pari a circa Euro 68 Mln nel 2022 e circa Euro 88 Mln nel 2023. Facendo riferimento al backlog, quello relativo a Sciuker Ecospace raggiunge Euro 172,5 Mln portando il backlog consolidato di SCK Group a raggiungere Euro 184,1 Mln. “La fase di incertezza che sta colpendo tutti i piccoli operatori del 110% rappresenta per noi un’importante opportunità; stiamo sottoscrivendo molti più appalti perché molte più aziende affidatarie delle opere edili sono tornate a nostra disposizione per eseguire i lavori. Ad oggi non possiamo avere visibilità di quanti lavori riusciremo a contabilizzare e trasformare in ricavi entro fine 2022, quindi il target resta quanto annunciato in sede di outlook annuale”, commenta Marco Cipriano, nella foto, President e CEO di SCK Group. “Abbiamo le spalle larghe per poter gestire il rallentamento del ciclo dall’esecuzione dei lavori alla generazione di cassa attraverso le cessioni del credito, avendo ancora a disposizione oltre 160 milioni di euro di plafond liberi con diverse banche. Teniamo al benessere del pianeta quindi speriamo che lo strumento del superbonus ricominci a essere facilmente accessibile anche agli operatori più piccoli, soprattutto se interpretano il ruolo del General Contractor con serietà e visione e non esclusivamente come un’opportunità di business. Non ci resta troppo tempo a disposizione per rinnovare il nostro patrimonio abitativo; il 2030 è vicino e ridurre del 55% le emissioni di CO2 è possibile solo rendendo le nostre case green. Per non parlare dei costi energetici attuali e la necessità di indipendenza energetica che l’Europa sempre di più si rende conto di dover raggiungere. Lo ripeteremo fino allo sfinimento: il Superbonus non è una misura per la ripresa economica ma una necessità per la sopravvivenza del pianeta”.