
Nel 2021 le aziende marchigiane hanno assunto 203.595 lavoratori, il 24,6% in più rispetto allo stesso periodo 2020 (+40 mila circa), ma il 2,9% in meno rispetto al 2019. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps elaborati dalla Cgil regionale. Nello stesso periodo, le cessazioni dei rapporti di lavoro sono state 186.732 (+12% rispetto al 2020 e -7,4% sul 2019). Il saldo assunzioni–cessazioni risulta positivo nel complesso (+16.863) e per le singole tipologie contrattuali, a eccezione dei contratti a tempo indeterminato, che segnano una diminuzione di 15 mila unità. Sul totale delle nuove assunzioni, quelle a tempo indeterminato sono una quota ridotta (11,2%); la tipologia contrattuale maggiormente presente è il contratto a termine (38,5%), seguita dal contratto intermittente (17,1%). Anche l’incidenza dei contratti a termine sul totale è inferiore alla media nazionale (38,5% contro 44%). Quanto alle attivazioni di contratti di somministrazione, il valore regionale è di poco superiore alla media nazionale (16,3% contro 14,2%). Rilevante è anche la differenza di genere: sul totale nelle nuove assunzioni part-time i due terzi riguardano donne, mentre solo il 38,5% delle trasformazioni in contratti a tempo indeterminato (6.689) ha coinvolto le donne.